Notizie contrastanti arrivano dal confine ucraino. Le diplomazie internazionali sono ininterrottamente al lavoro da giorni per cercare di scongiurare l’esplosione del conflitto in Ucraina. Guerra che sarebbe devastante per tutto il Vecchio continente. Oggi il ministro degli Esteri italiano, Luigi Di Maio, ha incontrato il suo parigrado russo Serghei Lavrov. Il presidente del Consiglio Mario Draghi si dice preoccupato per la mancata de-escalation. Intanto, l’ambasciatrice americana all’Onu, Linda Thomas-Greenfield, dichiara senza mezzi termini che “la Russia si muove verso un’imminente invasione”.
“Oggi invieremo la lettera di risposta agli Stati Uniti, sarà resa pubblica perché crediamo indispensabile che le persone possano avere un’idea precisa di ciò che sta accadendo”, dichiara il ministro degli Esteri russo Lavrov durante la conferenza stampa con Di Maio. E infatti, secondo l’agenzia di stampa russa Tass, il ministero guidato da Lavrov ha già pubblicato le 11 pagine che compongono la lettera inviata agli Usa che contengono le risposte di Mosca alle proposte americane sulla sicurezza.
Ma evidentemente questa mossa, unita alle dichiarazioni sull’ingente ritiro di truppe russe in corso dal confine con l’Ucraina, non convince affatto il governo americano. “Il nostro obiettivo è trasmettere la gravità della situazione. Le prove sul terreno sono che la Russia si muove verso un’imminente invasione”. Così si esprime l’ambasciatrice Thomas-Greenfield, lasciando intendere chiaramente che Putin si prepara alla guerra e starebbe mentendo all’Occidente.
L’ambasciatrice chiarisce anche il motivo per cui sia stato deciso all’ultimo momento di far intervenire il segretario di Stato, Anthony Blinken, alla riunione del Consiglio di sicurezza dell’Onu. La Thomas-Greenfield dichiara di essere stata proprio lei a chiedere a Blinken di farlo perché, dice, “questo è un momento cruciale”. Intanto, sempre secondo la Tass, il vice ambasciatore degli Stati Uniti a Mosca, Bart Gorman, sarebbe stato espulso dalla Russia. Un’altra notizia che non fa che surriscaldare ulteriormente la situazione.
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