Finisce male per il contestatore di Mario Draghi. Nella giornata di mercoledì 9 febbraio, il presidente del Consiglio si reca in visita a Genova per diversi impegni istituzionali. Tra le persone che assistono al passaggio delle auto del suo corteo per le strade della città, c’è anche un uomo di 36 anni, che risulterà residente nella vicina Sanremo, ma lombardo di origine. Il sanremese pronuncia diversi insulti all’indirizzo di Draghi, come ad esempio “assassino”. E finisce per lanciare il suo panino contro una macchina della scorta.
Inevitabile a quel punto l’immediato intervento di alcuni agenti della Digos. Una volta portato negli uffici della questura, l’uomo è stato identificato e gli è stato consegnato un foglio di via che gli impedirà di entrare a Genova per i prossimi tre anni. Ma non è tutto, perché contro il contestatore di Draghi scatta pure una denuncia per “vilipendio della Repubblica e delle istituzioni”. Sanzioni durissime che probabilmente serviranno da monito per i prossimi aspiranti lanciatori.
Questo episodio non ha però turbato più di tanto il premier e il programma stabilito è proseguito tranquillamente. Draghi ha prima visitato alcuni cantieri aperti presso il porto del capoluogo ligure. Poi anche a quelli per il Terzo valico. Momento toccante è stato l’incontro con alcuni parenti delle vittime del crollo del ponte Morandi, concluso con un momento di preghiera nella Radura della Memoria.
Una volta giunto a Palazzo San Giorgio, sede dell’Autorità portuale di Genova, Draghi ha parlato dei fondi del Pnrr. “La velocità e l’efficienza dello scalo portuale sono fondamentali per le nostre esportazioni e per l’intero settore produttivo. – ha detto il premier – Oggi, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, insieme al Programma Straordinario, ci consentono di rendere il porto di Genova ancora più competitivo e sicuro. È un investimento sulla città, e sull’industria regionale e nazionale”.
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