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Perché esclusi da Sanremo? L’attacco del gruppo storico

Un gruppo che ha fatto la storia della musica italiana e che non digerisce il mancato invito sul palco di Sanremo per il sessantesimo anniversario. “Irrispettoso non invitarli”, il commento dell’ex leader, che si rivolge proprio al direttore artistico, Amadeus.

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Amadeus

“Mi sarei aspettato un invito a Sanremo per i Nomadi, in virtù di 60 (sessanta) anni di storia, musica, lotta, rabbia e dolcezza”. Questo è il pensiero che Danilo Sacco, voce del gruppo dal 1993 al 2011, ha affidato a Facebook.

Augusto Daolio

Il cantante, 57 anni, ha preso il posto dell’indimenticato Augusto Daolio e ha accompagnato i Nomadi in una nuova e fortunata fase della loro storia. “Loro non lo dicono per correttezza e classe, ma dato che posso, lo dico io che di classe ormai ho smesso di ammantarmi”.

“Io vagabondo”, la canzone più popolare de I Nomadi

Il mancato invito dei Nomadi a Sanremo per il sessantesimo anno della band

“Non invitare i Nomadi, Beppe Carletti (in primis), Daniele, Cico, Massimo, Yuri e Sergio per i loro sessant’anni” secondo Sacco, significa che “avete perso un’occasione”.

La formazione de I Nomadi del 1992

“Dopo tutto quello che hanno costruito e dopo tutti i sogni che hanno fatto sognare per tre generazioni, beh. È una grande mancanza di rispetto per gente che è cresciuta a pane e ferro per i palchi di mezzo mondo”. E, prosegue, “non ha mai usato l’autotune“. E ripete ancora: “Avete perso una grande occasione“.

“Posso anche non avere competenza tecnica in questo senso ed in definitiva. Dopo quarant’anni di palco, ho bisogno di imparare ancora molto. Ma non invitare i Nomadi, ripeto, la trovo una grande mancanza di rispetto”. In poco tempo il post di Sacco ha raggiunto i 17 mila like.

I Nomadi con Danilo Sacco

Le partecipazioni di Nicola Sacco con i Nomadi a Sanremo

Il cantante ha concluso con un pensiero molto intimo. “Personalmente, con i Nomadi, ho avuto il piacere di partecipare tre volte a Sanremo. Con il professore Roberto Vecchioni (un genio, ma non lo devo dire io)”, anzitutto. Poi “con la dolcissima Irene Fornaciari (grande voce, grande umiltà). E infine, “con Gianluca Grignani (uno che, credetemi, le cose le sa scrivere eccome)”.

L’attuale formazione dei Nomadi

Conclude tra la nostalgia e l’amarezza: “Ho sempre ricavato belle emozioni ed incontrato parimenti belle persone. Sempre. Ma quest’anno c’è qualche cosa che mi rode in gola e dato che nessuno lo dice, lo dico io”.

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