Ennesima furiosa polemica contro il Fatto Quotidiano. Stavolta il giornale diretto da Marco Travaglio viene accusato di aver pubblicato una vignetta sessista. L’autore è il disegnatore Mannelli. La vignetta incriminata viene pubblicata sull’edizione del Fatto di mercoledì 24 novembre. Il disegno raffigura una donna praticamente nuda, che indossa solo gli slip calati sulle gambe in posizione molto provocante. Il petto è coperto da due stelle rosse. “Vuoi fare centro passerotto? C’è la Leopolda! Chiamami!”, recita la didascalia scelta dall’autore. Una provocazione che indigna gli esponenti del partito renziano e scatena una bufera social.
A scatenare per prima l’attacco social contro il Fatto Quotidiano è la deputata di Italia Viva Raffaella Paita. “Alla vigilia della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, ecco la vergognosa vignetta sessista del Fatto Quotidiano. Non è satira. È un’inaccettabile oscenità che offende le donne e la politica. Che squallore”, attacca su Twitter la fedelissima di Matteo Renzi.
A quel punto le gabbie si aprono. “La vignetta pubblicata dal Fatto Quotidiano è un tale concentrato di bodyshaming, fatshaming, misoginia, stigma nei confronti dei sex-worker che è complicato trovare un termine di paragone. Insomma, non semplicemente me…, ma proprio un’intera fossa biologica”, si sfoga qualcuno. “È scandaloso il silenzio delle donne del Pd nei confronti dell’uso della donna nella vignetta di Mannelli”, punta il dito un altro.
“Superato il confine della satira per entrare nel terreno del cattivo gusto, violenza, dileggio, offesa. Questo è quanto al Fatto Quotidiano riesce meglio”, accusa una donna. “L’abominio qui sotto, rappresenta una ‘violenza’ nei confronti di tutte le donne, nessuna esclusa!”, sbotta un’altra condividendo, come quasi tutti, la vignetta sotto accusa. Ma i messaggi di indignazione e rabbia contro Travaglio e la sua redazione sono migliaia. Anche se c’è anche qualcuno che va controcorrente. “Oggi il piagnisteo è sulla vignetta di Mannelli. Ogni pretesto è utile per l’attacco al Fatto E chissà da chi e da dove è partito il via”, si domanda questo internauta.
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