Ora che il prezzo del gas e dell’energia elettrica è schizzato alle stelle, in molti si preoccupano di fornire soluzioni alternative per vivere comunque una vita agiata, ma priva di sprechi e rispettosa dell’ambiente. È anche il caso di Francesca Michielin. La cantautrice veneta rilascia un’intervista al Corriere della Sera dove afferma che, per non provocare danni ambientali, bastano anche dei piccoli gesti quotidiani, come quelli che compiamo ad esempio sotto la doccia.
“Sono convinta che il luogo dove si può essere in assoluto più sostenibili sia il bagno di casa. Con piccoli gesti quotidiani, ognuno può cambiare le cose”, dichiara Francesca Michielin al Corriere della Sera rivelando di essersi appassionata alla causa ambientalista “fin da quando ero molto piccola. Ho un grande interesse per la sostenibilità, intesa però a 360 grandi. Quindi un qualcosa che non riguarda solo l’ambiente ma anche chi lo abita: sostenibile, ad esempio, è anche rispettare i lavoratori e le lavoratrici”, afferma.
“Un dato molto scomodo ma veritiero è che l’industria della moda inquina moltissimo, quindi dobbiamo rivoluzionare il nostro modo di intenderla e bisogna che anche le aziende lo facciano. – questo uno dei suggerimenti della cantautrice – Ma sono tanti i gesti che si possono fare. Da quanto stiamo sotto la doccia, ai prodotti che usiamo. Perfino la scelta dello shampoo può essere sostenibile, preferendo quelli solidi. Adesso i supermercati si stanno attrezzando in questo senso, non ci sono più scuse. Abbiamo vissuto per anni nella bambagia e nello spreco ma ora, semplicemente, non possiamo più farlo. Serve consapevolezza, che è poi parte dell’evoluzione”, avverte.
Poi Francesca Michielin si sofferma a parlare del suo prossimo tour in giro per l’Italia. “Un tour consapevole, dal catering agli spostamenti. – promette – Io prediligo il treno rispetto all’aereo, figuriamoci rispetto ai jet privati. E anche nella realizzazione dei miei dischi scelgo soluzioni o in cartone o digitali. Nel mentre sono anche tornata a vivere tra le colline di casa mia, in Veneto, facendo un percorso inverso rispetto allo spostarsi in città. Abbiamo sette anni per invertire la rotta: dobbiamo farlo”, conclude lanciando un appello.
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