È in corso a Milano il processo Ruby ter che vede imputati Silvio Berlusconi e altre 28 persone, accusate a vario titolo di corruzione in atti giudiziari e falsa testimonianza. Oggi tocca a un ex maggiordomo di Arcore, Giuseppe Brumana, sedere sul banco dei testimoni. Le sue dichiarazioni, rilasciate al pubblico ministero Luca Gaglio, aprono un nuovo squarcio sulle serate a Villa San Martino e sul vero significato del bunga bunga.
“Il Bunga Bunga è la saletta dove dopo pranzo e cene ci si ritrova, è una specie di discoteca dove c’era musica”, dichiara Brumana di fonte ai magistrati milanesi che indagano sulle serate di Arcore di una decina di anni fa. “Nel febbraio del 2010 lavoravo ad Arcore. Di sicuro avrò incontrato Ruby, ma chi si ricorda? C’era un bel via vai”, risponde in modo generico l’ex maggiordomo di Berlusconi alle domande dei pm. L’uomo aveva inoltre già testimoniato nei processi Ruby e Ruby bis.
“Ruby non è rimasta lì ad Arcore due settimane nel 2010, perché le ragazze se ne andavano” dopo le cene, racconta ancora Brumana rispondendo ad alcune domande sul bunga bunga berlusconiano. Poi, il maggiordomo ribadisce che “lo sanno tutti che il dottor Berlusconi ha tanti ospiti e invitava tante ragazze alle feste”. Insomma, secondo la sua versione, niente di illecito sarebbe mai accaduto sotto ai suoi occhi.
“La possibilità di rendere dichiarazioni spontanee non è preclusa a uno specifico momento del dibattimento. Quindi se lo riterremo opportuno certamente vi sarà la massima disponibilità di Berlusconi a rendere dichiarazioni che noi riterremo significative. – dichiara invece il legale del Cavaliere, Federico Cecconi – E questo non vuol dire che non possa andare a vedere il Monza. Meglio (se è impegnato). Vuol dire che me ne devo occupare soltanto io di questo processo”, conclude.
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