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Anche Bush si schiera con i manifestanti contro Trump. Le parole dell’ex presidente

In America le sue parole erano molto attese. Prima o poi avrebbe rotto il silenzio, e larga parte dei repubblicani stavano aspettando questo momento da giorni. Così George Bush, ex presidente Usa, ha voluto dire la sua su quanto sta accadendo negli Stati Uniti dopo l’uccisione di George Floyd: “Io e Laura siamo angosciati dal brutale strangolamento di George Floyd e amareggiati dall’ingiustizia e dalla paura che strangola il nostro Paese. Abbiamo resistito all’urgenza di parlare, perché non tocca a noi predicare. È il tempo di ascoltare. È il tempo in cui l’America esamini i nostri tragici fallimenti per riconoscere le nostre forze di redenzione”. Così ha detto l’ex presidente in un raro comunicato firmato con la moglie Laura.

Ad infastidire Bush, che dopo questa dichiarazione è diventato il leader carismatico dell’opposizione repubblicana a Trump, è stata la scelta dell’attuale presidente di marciare, Bibbia alla mano, verso la chiesa di St. John, sgombrata con gratuita violenza dalla polizia, a vantaggio di telecamere ufficiali. Come racconta La Stampa, anche Robert Kagan, che di Bush figlio fu consigliere neoconservatore, condanna il gesto: “Allarma vedere il capo di Stato Maggiore della Difesa generale Milley, marciare al fianco di Donald Trump… Indossando la divisa mimetica… Milley ha reso efficace la minaccia di Trump di usare l’esercito contro ‘il terrorismo interno’ negli Usa. La sua presenza solleva interrogativi sul ruolo dei militari a novembre, quando si terranno quelle che, secondo Trump, potrebbero essere le ‘elezioni più colme di brogli della storia’”.

Bush e Kagan sono tra i pochi repubblicani conservatori a prendere, da subito, le distanze dal populismo di Trump. “Ma qualche scricchiolio – scrive La Stampa – comincia ad avvertirsi e, a sorpresa, è il ministro della Difesa di Trump, Mark Esper, a dirsi contrario alla mobilitazione dell’esercito contro le rivolte. Trump intende invocare la legge che permette al presidente di schierare l’esercito in emergenze interne, ma Esper gli dice di no, pressato dagli stessi generali. Il malumore dei vertici militari mette in ansia Trump quanto il dissenso di vari senatori”.

Per questo le parole di Bush risuonano fortissimo: “L’unico modo per vedere noi stessi in una luce vera è ascoltare le voci di così tanti che stanno male e soffrono” ha detto Bush, il quale ha concluso: “Coloro che si prefiggono di mettere a tacere quelle voci non capiscono il significato dell’America o come diventa un posto migliore. La strada deve essere quella dell’empatia, l’impegno condiviso, l’azione coraggiosa e una pace radicata nella giustizia”.

 

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