Si sente spesso parlare di Business Angel o Angel Investor: di cosa si tratta veramente? Chi sono questi “angeli” che decidono di investire i propri soldi in un’azienda?
Letteralmente sono Angeli investitori o investitori informali, personaggi solitamente molto facoltosi, che credono nel potenziale di un’azienda e decidono di finanziarla in cambio di obbligazioni o capitale.
Un po’ come nell’antichità, quando i mecenati sovvenzionavano progetti d’arte e commissionavano strutture meravigliose, tramite artisti dell’epoca, per esaltare le bellezze della città o restaurare monumenti.
Queste figure stanno contribuendo in modo sostanziale allo sviluppo tecnologico.
Secondo gli ultimi aggiornamenti, il profilo e le caratteristiche del business angel sono le stesse negli ultimi decenni. Si tratta di giovani, contrariamente a quanto si penserebbe: tra i 30 e i 50 anni. Di solito è o vive nel Nord Italia. La grande sorpresa è che 1 su 4 si tratta di una business angel donna. Di solito si autodefinisce imprenditore, ha un patrimonio mobiliare che non supera i 2 milioni di euro e investe una cifra minore del 10% in operazioni di angel investment.
Mediamente sono 2 le startup che beneficiano del finanziamento, il numero cresce solo anche lo sviluppo è direttamente proporzionale.
Oggi quella del business angel è una realtà della quale moltissimi settori non potrebbero ormai più farne a meno. Gli investitori preferiscono concentrarsi su un mercato ben preciso, ovvero l’ICT che comprende il settore Mobile, l’App web e i Software, poi quello della Sanità e Apparecchiature medicali, Media entertainment e Fintech.
Paolo Anselmo, Presidente di Iban, ha dichiarato che: “ll mercato angel in Italia ha ormai raggiunto un livello di maturità, probabilmente anche a causa delle poche exit, assestatosi su volumi che viaggiano intorno ai 20-25 milioni di euro. I business angel, sempre più, si uniscono in syndacation e fanno da traino per investimenti venture ben più consistenti. Dalla ricerca emerge anche un segnale molto positivo, ovvero la presenza sempre più consistente di donne tra i business angel. A questo proposito, per individuare le azioni necessarie per coinvolgere un sempre maggior numero di donne l’Associazione IBAN, insieme ad altri sette partner attivi in Europa, sta gestendo un importante progetto WA4E – Women Angels for Europe’s Entrepreneurs – coordinato da Business Angel Europe e sostenuto e finanziato dall’Unione Europea, di cui presenteremo i risultati nei prossimi mesi”.
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Rispetto agli anni precedenti nel 2016 e nel 2017 gli investimenti angel hanno registrato un’ottima crescita: 24,4 milioni di euro, suddivisi in 52 società emittenti, rispetto ai 20,9 milioni spesi nel 2015. Da menzionare è la forte tendenza femminile nel settore: la percentuale di donne che diventa business angel è aumentata, infatti rappresentano il 23% sul totale del campione e la percentuale è in crescita esponenziale.
Chi sarà nominata Business angel donna 2018? Intanto ricordiamo la vincitrice dello scorso anno Paola Bonomo, che ha ricevuto il premio a Berlino il riconoscimento europeo di Business Angel donna dell’anno.“Con questo premio, grazie alla professionalità e competenza di Paola Bonomo, l’Italia dimostra il suo potenziale nel campo degli investimenti in innovazione e startup”, ha affermato Antonio Leone, il presidente di Italian Angels for Growth.