Quando c’è amore e una comune dichiarazione d’intenti, il matrimonio sembra una strada quasi scontata da percorrere. Ma se la naturale evoluzione di un rapporto è quello di sposarsi, cosa è che spinge una coppia ad avviare un’impresa in comune? Il successo a livello sentimentale può garantire quello professionale?
Molti esperti pensano che la sfera privata e quella lavorativa debbano debitamente essere separate. Quali sono invece i consigli per quelli che vogliono provarci sul serio? Quali sono i vantaggi di un’impresa avviata con il proprio partner?
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I dati di Psychology today
La rivista americana Psychology Today ha riportato che ila tasso di divorzi negli Stati Uniti si è attestato tra il 42 e il 45%.
Non c’è quindi da meravigliarsi se gli investitori possono almeno sentirsi riluttanti nel sostenere un’azienda con co-fondatori sposati.
Perchè? Perché come accade in ogni azienda che si rispetti, si teme che se fallisce la relazione, fallisce anche il business. Queste preoccupazioni sono dunque reali oppure sono viziate da pregiudizi?
inc.com lo ha chiesto a Vicki Fulop, co-fondatrice con il marito Rich e chief communications officer di Brooklinen, e a Jonathan Tower, fondatore e managing partner di Catapult VC.
Mentre la prima ha una propensione naturale ad investire in coppie e genitori, il secondo continua a mantenere delle remore.
Leggiamo perché, secondo i loro personalissimi punti di vista.
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Vantaggi e svantaggi di un’impresa coniugale
Perché potrebbe essere più difficile per i co-fondatori sposati trovare investitori rispetto a coloro che non hanno una relazione?
“Per noi è stato un processo abbastanza fluido, ma forse spaventa gli investitori a causa dei pregiudizi di persone che hanno una relazione e che vogliono lanciare una startup”, afferma Vicki Fulop. Non è dello stesso avviso Jonathan Tower: “A volte, la commissione deve intervenire: come si fa quando i fondatori sono sposati? Ci sono complessità e ostacoli difficili dal superare.
Quali vantaggi dunque potrebbero portare i co-fondatori di un progetto, o di una startup, che sono sposati?
“Ti sei già impegnato in una vita insieme. Così le preoccupazioni si alleviano perché il progetto è e resta a lungo termine”.
Tower è invece di opinione contraria: “Ci sono probabilmente alcune cose che un team composto da marito e moglie non saprà fare, come mettere alla prova il coniuge attraverso test ed opzioni”.
Il magazine ha quindi fatto la domanda più importante: in un’impresa costituita da una coppia di sposati cosa può andare storto?
La Fulop risponde senza pensarci due volte: “avremmo potuto avere difficoltà nel prendere persone nuove. Io, in quel momento, non avevo lavoro, lo stipendio era basso, non avevamo un’assicurazione sanitaria e nessuna sicurezza. Praticamente tutto può andare storto quando non più permetterti di assumere personale”.
Anche Tower la pensa così e dà la colpa al reclutamento di personale. Le potenziali assunzioni non possono essere coinvolte in beghe coniugali e gli investitori potrebbero chiedersi se i fondatori sono abbastanza obiettivi da valutare reciprocamente le prestazioni ed apportare le modifiche necessarie qualora si verificassero dei problemi.
Di quali garanzie finanziarie hanno bisogno i fondatori sposati?
Fulop afferma che se la sua azienda, la Brooklinen non avesse avuto successo, lei e il marito si sarebbero trasferiti con i genitori, acquistato una copertura sanitaria di emergenza e trovato nuovi posti di lavoro.
Tower invece vuole sapere in anticipo qual è il piano di riserva delle coppie. Gli investitori devono sapere che la squadra è presente, vigile ed ancorata alle giuste motivazioni e che non si dividerà la prima volta che c’è un ostacolo.
Infatti, coloro che da sposati hanno avviato un’azienda e successivamente si sono separati hanno
portato grossi grattacapi, con la conseguenza di brutte azioni legali e complicazioni finanziarie per colossi come Tory Burch, Tinder, Burt’s Bees, Esprit e Wynn Resorts.