Ecco come cambiano le buste paga nel 2024 e chi avrà lo stipendio più alto con le nuove misure del governo Meloni. Diversi gli effetti sulla busta paga dei lavoratori dipendenti. Purtroppo, però, molti interventi delle politiche del governo, hanno durata limitata oppure riguardano solo alcune categorie.
Leggi anche: Raggiunto accordo su ddl Premierato: ci sarà anche “premier di riserva”
Il governo Meloni riforma l’Irpef e taglia il cuneo fiscale. Introduce il taglio dei contributi per le madri con due o più figli. Detassa il lavoro straordinario e notturno in alcuni settori come quello del turismo e della ristorazione.
Taglio del cuneo fiscale e riforma dell’Irpef 2024
Il taglio del cuneo fiscale è stato confermato per tutto il 2024. Per l’anno prossimo gli effetti dovrebbero decadere. Il taglio propone un abbassamento dei contributi da versare in busta paga, e quindi porta a uno stipendio netto più alto. In media un aumento di 100 euro a testa. Si verifica una riduzione di sette punti per chi ha un reddito fino a 25 mila euro lordi all’anno. E un decurtamento di sei punti per chi prende tra i 25mila e i 35mila euro. Si tratta di una misura che era già attiva dal luglio dello scorso anno. Sono interessati da questa misura circa 14 milioni di dipendenti.
La riforma dell’Irpef ha ridotto le aliquote a tre: si paga il 23% fino a 28 mila euro, il 35% tra 28 mila e 50 mila euro e infine il 43% sopra i 50 mila euro di reddito. Si verifica dunque un risparmio del 2% per chi guadagna più di 15 mila euro all’anno. Com’è facile intuire, i vantaggi maggiori si concentrano sulle fasce tra 28 e 50 mila euro, che risparmieranno circa 260 euro all’anno. Anche in questo caso la misura durerà un solo anno fiscale.
A chi spettano i vantaggi delle politiche del governo sulla busta paga
Ci sono alcune misure rivolte esclusivamente ai genitori. Da questo mese, febbraio, dovrebbe essere varata una misura importante. Il taglio dei contributi per le lavoratrici dipendenti con due o più figli. Da cui sono escluse, però, le lavoratrici domestiche. La platea delle beneficiarie è stimata intorno alle 681 mila persone. Il taglio totale dei contributi vale fino a un massimo di 3 mila euro all’anno, e durerà fino a quando il figlio più piccolo non compirà dieci anni. Misura valida solo per quest’anno.
L’altro intervento per i genitori è quello del congedo parentale. Il secondo mese facoltativo sarà retribuito all’80%, così come il primo. Solo nel 2024, però. Nel 2025 il secondo mese scenderà al 60%, mentre il primo resterà all’80%. Tutti gli altri mesi, invece, avranno un’indennità pari al 30%, come avviene già oggi.
Altre misure sugli stipendi in busta paga
Altre misure restano alla volontà dei datori di lavoro. I premi di produttività collettivi: tassazione ridotta al 5% per quest’anno. I fringe benefit, o benefici aziendali, avranno un tetto rialzato a 2 mila euro all’anno. Ma solo per i dipendenti con figli fiscalmente a carico. Spettano solo mille euro all’anno per i dipendenti senza figli a carico.
Infine, ci sarà una detrazione pari al 120% del costo del lavoro per i datori che assumono dipendenti a tempo indeterminato, mentre la decontribuzione Sud è stata prolungata fino al 30 giugno 2024. I lavoratori del settori turistico, ricettivo, termale e della ristorazione e somministrazione potranno avere una detassazione del lavoro notturno e degli straordinari festivi. Questi riceveranno un’integrazione detassata del 15% della retribuzione lorda.