Un Massimo Cacciari che ha decisamente sorpreso tutti. Infuriato col coprifuoco, si è detto d’accordo con Salvini ed è andato all’attacco di Alessandro Gassmann. La veemente polemica sul coprifuoco è infatti arrivata subito dopo quella che ha coinvolto l’attore, additato da più parti come “delatore” per aver segnalato una festa nel suo condominio. Tutto è nato da un tweet dell’attore, che dopo aver spiegato la situazione aveva anche annunciato di aver chiamato le forze dell’ordine. Un comportamento fortemente stigmatizzato anche da Massimo Cacciari: “Assolutamente no, neanche per sogno, che siamo pazzi, così è un regime di terrorismo sanitario. Si arrangino, io mi limito a non andarci”. (Continua a leggere anche)
Il dibattito italiano in queste ore è tutto concentrato sul coprifuoco: sul perché si sia deciso di mantenerlo e sul perché si sia deciso di confermare ancora le 22. Massimo Cacciari, dai microfoni di “Un giorno da pecora”, in onda su Rai Radio1, va all’attacco della misura: “Sono perfettamente d’accordo con Salvini sul coprifuoco alle 22, è una stupidaggine totale, non cambia assolutamente nulla. Il coprifuoco alle 23 mi sembrerebbe più logico, chi va a cena dovrebbe farlo con più tranquillità”, ha affermato il filosofo ed ex sindaco di Venezia. (Continua a leggere anche)
Cacciari non capisce il motivo di questa misura e invita a riflettere: “Non c’entra l’orario di chiusura ma le condizioni di sicurezza all’interno dei locali, è palese questo è sfido qualunque scienziato a dire il contrario”. Ma Cacciari è un fiume in piena e interviene su un altro argomento che ha tenuto banco in questi giorni, la SuperLega di calcio. “Ma basta! La Superlega esiste di fatto! Le piccole squadre non vinceranno mai un campionato. Chi la critica non sa di cosa parla!”. Perderemo i campetti, i vivai. Dicono. Il mondo è in pericolo? “Ma perdita di cosa? Di cosa? Di che! Ma finitela!”. (Continua a leggere anche)
“Puttanate – rincara Cacciari al Foglio – Allora, precisiamo una volta per tutte una cosa. L’Atalanta, il Benevento, non vinceranno mai il campionato. Poteva accadere all’epoca del Cagliari e del Verona. Non oggi. Le grandi squadre sono destinate a vincere le competizioni perché hanno organici mille volte superiori alle squadre minori. Ma lo volete capire! Sono già staccate. La Superlega se non la fanno adesso, la faranno dopo. C’è di più. Finirà che torneranno indietro ma solo perché otterranno dalla Uefa tutto quello che chiedono. In pratica guadagneranno di più minacciando di andarsene”.
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