Massimo Cacciari assoluto protagonista della puntata di Otto e mezzo andata in onda mercoledì 1 dicembre. Il filosofo, che considera il green pass uno strumento anticostituzionale e pone diversi dubbi sui vaccini, si scontra con la conduttrice Lilli Gruber e i giornalisti Beppe Severgnini e Alessandro De Angelis. Le posizioni tra i quattro interlocutori restano sideralmente distanti, con Cacciari impegnato a ribattere alle contestazioni degli altri tre. Qualcuno però fa notare che il professore cita due nomi di presunti premi Nobel che in realtà non esisterebbero.
È un Cacciari show quello che va in onda a Otto e mezzo. Il filosofo replica colpo su colpo alle durissime contestazioni degli altri ospiti della Gruber, arrivando persino a minacciare di andarsene. Il primo a fargli perdere la pazienza è Severgnini, il quale sminuisce la portata dell’iniziativa annunciata da Cacciari di voler istituire, a partire dall’8 dicembre, una sorta di centro di contro informazione su quanto sta accadendo in Italia durante la pandemia.
La sua posizione intransigente provoca però la reazione di De Angelis che lo accusa, in pratica, di strizzare l’occhio a quei movimenti no vax che si paragonano ad esempio agli ebrei deportati nei campi di concentramento. Paragone che, come accennato, fa esplodere Cacciari in una serie di parolacce, seguite dalla minaccia di abbandonare lo studio di Otto e mezzo.
Ma sono i passaggi in cui Cacciari cita alcuni presunti premi Nobel a far riflettere. Il filosofo veneto chiama in causa un certo Melòn. Un nome che non corrisponde però a nessun vincitore del prestigioso premio, ma che forse è riconducibile all’identità di Robert Malone, gmedico noto per essere uno dei ricercatori che hanno cominciato a studiare la tecnologia Mrna sulla quale sono basati i vaccini di Pfizer e Moderna. Mistero ancora più fitto, invece, sul nome di Kamper. Nessuno sa chi sia.
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