Ma che cosa ci fanno tutti insieme Massimo Cacciari, Giorgio Agamben, Carlo Freccero e Stefano Puzzer? I quattro uomini, sia gli intellettuali che l’operaio triestino, si sono schierati da mesi contro l’adozione del green pass obbligatorio. Ora si ritrovano in un convegno, organizzato nella sede dell’International Unity College di Torino dal professore di Diritto Ugo Mattei. Titolo dell’incontro è ‘Le politiche pandemiche’. Ma l’obiettivo dei partecipanti, secondo diverse fonti giornalistiche, potrebbe essere quello di dare vita ad un movimento, o ad un partito politico schierato su posizioni contrarie al green pass.
L’organizzatore del convegno di Torino contro il green pass, il professor Mattei, giustifica l’evento parlando di “un modo per restare in contatto e scambiare informazioni” con le diverse anime che contestano questo provvedimento adottato dal governo Draghi, ritenuto anticostituzionale. Tra i partecipanti all’evento, oltre ai già citati Cacciari, Agamben, Freccero e Puzzer, ci sono anche diversi parlamentari ex Movimento 5 Stelle, passati ora in L’Alternativa c’è.
“Lo stato di emergenza non finirà. C’è l’intenzione di trasformare il green pass in uno strumento di controllo e sorveglianza permanente sempre più pervasivo”. Questo il grave allarme lanciato da Cacciari durante il convegno sabaudo. Secondo l’ex sindaco di Venezia, infatti, “il governo si sta organizzando in chiave tecnocratica per neutralizzare preventivamente dei conflitti. Che tra poco saranno enormi. Visto che saremo in una stagione delicatissima, tra il debito e i fondi da spendere”.
“La battaglia è di controinformazione, che è la vera informazione”. Sostiene invece Freccero che decide di restare nel campo che gli è più congeniale viste le sue esperienze passate: quello dell’informazione. “Già il gerarca nazista Goering aveva messo in pratica il concetto di emergenza in occasione dell’incendio del Reichstag. – attacca invece l’oncologo e professore all’Università La Sapienza di Roma Mariano Bizzarri – Ora si comincerà a fare il controllo e la mappatura del dna. L’eugenetica non l’ha inventata il nazismo”.
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