Tra le abitudini più radicate, in ogni famiglia italiana, c’è quella di un buon caffè a colazione, prima di iniziare una dura giornata di lavoro. Una tradizione che, come tante altre, è però entrata in rotta di collisione con le strategie Ue, intenzionata a promuovere l’introduzione di frammenti di insetti nel caffè. È quanto emerge da uno studio francese – ripreso dal blog La tua dieta personalizzata, uno dei più seguiti in Italia – che ha confrontato 51 marche di caffè in capsule, macinato, in chicchi e decaffeinato. Lo studio, pubblicato nell’ultimo numero della rivista “60 Millions de Consommateurs”, un punto di riferimento per i consumatori francesi, mette in evidenza alcune criticità. Ma quali sono i caffè più puri e più sicuri? È possibile stilare una classifica dei migliori marchi? (Continua a leggere dopo la foto)
Delle 51 marche di caffè analizzate che sono vendute in Francia, ce ne sono naturalmente anche alcune vendute in Italia. E da qui viene fatta la classifica dei migliori. Il test ha riguardato anche Lavazza, Nespresso, Lidl e Carrefour. Primo punto che fa tirare un sospiro di sollievo: in nessuna delle marche di caffè testate sono state trovate tracce di pesticidi. “Non sono stati trovati residui di pesticidi tra le 51 referenze analizzate. Una spiegazione è la tostatura: richiede una temperatura elevata (circa 200°C), che distrugge o volatilizza la maggior parte delle molecole di pesticidi. A monte, non si può escludere il loro utilizzo, se non in agricoltura biologica. Ma alla fine della catena, l’amante del caffè sfugge a questo inquinamento”. E gli insetti invece? (Continua a leggere dopo la foto)
È stato scoperto dal laboratorio incaricato dalla rivista per le analisi un dato definito “scioccante”. Durante le analisi sono stati infatti ritrovati molti frammenti di insetti, soprattutto nei seguenti prodotti: “Fino a 80 nel caffè macinato Bellarom di Lidl e addirittura 83 nei chicchi di caffè Alter Eco. Anche se questi ‘intrusi’”’ non rappresentano un pericolo per il consumatore, la loro presenza risulta poco appetibile”. Ma c’è un’altra notizia negativa: se grazie alla tostatura del caffè, come detto, i pesticidi vengono eliminati ma, in compenso, si ha la lo sviluppo di idrocarburi policiclici aromatici (IPA): “Alcuni di questi composti sono riconosciuti come cancerogeni dalle autorità sanitarie”. Ma quali sono i migliori caffè? (Continua a leggere dopo la foto)
Le migliori marche
Comunque sia, la maggior parte dei prodotti analizzati aveva quantità molto basse di IPA, considerati non pericolosi per la salute. Inoltre, tutte le marche di caffè testate presentavano “una leggera contaminazione da acrilammide, una sostanza considerata sospetta cancerogena e che si forma in durante la tostatura”. Questo fa sì che dopo le patatine fritte, il secondo prodotto che contribuisce maggiormente all’esposizione di acrilammide è proprio il caffè. Il blog La tua dieta personalizzata, in conclusione, riporta che un punteggio positivo lo hanno ottenuto i marchi Segafredo Intermezzo, Lavazza qualità oro e Bellarom Bio (Lidl). Svetta, invece, Illy.