“La beatificazione del giudice Rosario Livatino sarà per me un grande momento di partecipazione emotiva: Livatino è stato mio compagno di corso, entrammo insieme in magistratura e avemmo diverse occasioni per prepararci insieme a esercitare la funzione di magistrato – dichiara il Procuratore Nazionale Antimafia Federico Cafiero De Raho, che continua – era un magistrato umile e riservato, due qualità che avrebbero contraddistinto la sua azione nella lotta alla mafia e nell’onore con cui ha condotto tutta la sua esistenza terrena”.
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De Raho, che sarà presente alla cerimonia di beatificazione ad Agrigento presieduta dal Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, monsignor Marcello Semeraro, sottolinea come “Livatino coniugasse sempre i valori del cristianesimo attraverso l’esercizio della sua funzione. Equilibrio e carità in lui andavano di pari passo, doti che gli permettevano di comprendere il contesto operativo senza rigidità”.
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“La sua beatificazione – conclude De Raho – non è solo un atto simbolico, ma un grande passo avanti della Chiesa nella lotta alle mafie che di una retorica più pagana che cristiana e di legami territoriali si sono nutrite per decenni”.
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