Svolta nelle indagini sullo stupro di gruppo avvenuto nel Parco Verde di Caivano, vicino Napoli, di cui sono rimaste vittime due cuginette di 10 e 12 anni. Sono infatti state emesse nove ordinanze di custodia cautelare nei confronti di sette minori e di due maggiorenni, accusati di aver commesso violenze ripetute sulle due ragazzine avvenute in un ex centro sportivo abbandonato e nell’ex stadio. A far scattare denunce e indagini sarebbero alcuni video arrivati sullo smartphone di un familiare di una delle vittime. Ora i presunti stupratori arrestati dovranno affrontare il processo.
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Stupro Caivano: arrestati gli stupratori
Le misure cautelari nei riguardi dei presunti stupratori di Caivano ora arrestati sono state emesse dal gip del tribunale per i minorenni di Napoli e dal gip del tribunale di Napoli Nord su richiesta della Procura dei minori e quella di Napoli Nord. Ad eseguire l’ordinanza del giudice sono stati i carabinieri all’alba di questa mattina.
“Le ordinanze hanno ad oggetto la triste vicenda relativa alla violenza sessuale posta in essere in più occasioni a Caivano da parte di un gruppo di giovanissimi (in particolare da sette minorenni e due maggiorenni) ai danni di due minorenni, cugine fra loro, rispettivamente dell’età di 10 e 12 anni”, si legge in una nota della Procura di Napoli che inchioda così i presunti stupratori.
Intanto il governo decide di attivarsi convocando a Palazzo Chigi il commissario straordinario per il risanamento e la riqualificazione del territorio Fabio Ciciliano, che ha illustrato le possibili soluzioni per affrontare il problema di Caivano e di tutte le altre periferie disagiate delle città italiane. Lo scopo del presidente del Consiglio Giorgia Meloni, si legge in una nota, è quello di “coniugare il contrasto all’illegalità con la tutela dei nuclei familiari in situazione di difficoltà economica e sociale”.
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