La Lega in calo, vittima del suo stesso leader e di una crisi di governo che continua a non piacere agli elettori. Ma il Movimento Cinque Stelle non riesce a far tesoro della situazione per recuperare terreno nei confronti del nemico-amico. Nel primo sondaggio post crisi di governo edito da GPF si evidenzia anche come il Pd resti a sua volta più o meno stabile, incapace di uscire dal limbo in cui si trova da tempo.
L’istituto milanese fotografa i 5 Stelle al 23,7%, sopra al Pd. Tuttavia rispetto alla precedente rilevazione di luglio i pentastellati calano dello 0,5%. Chi però risente maggiormente della crisi è la Lega, che cala di un punto esatto al 32,1 per cento. I Democratici sono invece rimasti al 22,8%, esattamente come un mese fa.
Lieve crescita per i partiti minori del Centrosinistra (GPF indica ancora LeU e PaP invece di La Sinistra), con l’area progressista che arriva al 28%, comunque sopra al M5S. Nel Centrodestra, FI cala di un punto e viene sorpassata da FdI, in crescita dello 0,5%. Per l’istituto quindi la crisi di governo penalizza entrambi i partner gialloverdi, anche se la Lega in misura maggiore. C’è però da considerare come il precedente sondaggio risalga ad un mese fa, è possibile che pertanto vi siano incluse variazioni pregresse antecedenti alla crisi agostana.
Numeri che stanno a indicare come l’elettorato, dunque, al momento non abbia preso delle posizioni nette nei confronti di una crisi di cui comunque considera Salvini il principale responsabile, con relativo calo di appeal. Le prossime ore saranno decisive tanto per la nascita di un nuovo esecutivo quando per orientare di nuovo l’orientamento degli italiani.
Salvini e la Chiesa, la sfida infinita. Il premier contro padre Sorge