In Calabria sta succedendo di tutto dopo le figuracce dei due supercommissari ad acta scelti dal governo per traghettare la sanità regionale. E così nel pomeriggio di ieri, 10 novembre, il premier Giuseppe Conte ha deciso di prendere in mano la situazione direttamente e ha chiamato il fondatore di Emergency, Gino Strada per sondare la sua eventuale disponibilità per un impegno in Calabria. Dopo l’uscita di scena del commissario ad acta alla sanità, il generale Saverio Cotticelli, scivolato su un’imbarazzante intervista televisiva durante la quale ha “scoperto” di essere responsabile del piano Covid, il governo cerca di correre immediatamente ai ripari.
La suggestione Gino Strada pare essere però durata poco, visto che poi il governo ha virato sul commissario degli ospedali di Catanzaro, Giuseppe Zuccatelli, manager sanitario con 52 anni di carriera alle spalle e uomo di Leu. Anche lui, però, è subito inciampato in un vecchio video che lo mostra per nulla convinto dell’utilità delle mascherine nel contrasto alla diffusione della pandemia. Affermazioni smentite e che sono bastate al ministro Roberto Speranza, che quando lo scandalo è scoppiato lo ha difeso e blindato, aprendo però ad un “affiancamento” da parte di una “personalità di rilievo”.
Non altrettanto convinti sembrano gli alleati di governo, che di certo non si sono spesi per difendere il manager sanitario romagnolo. “Al contrario – riporta Repubblica – pezzi dei pentastellati con l’eurodeputata calabrese Laura Ferrara in testa, ne hanno pubblicamente chiesto la rimozione. Più cauto il senatore e presidente della commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra, che su Zuccatelli non si pronuncia, ma negli ultimi giorni si è convertito in uno dei più convinti alfieri della battaglia per il coinvolgimento di Gino Strada nella gestione della sanità calabrese”.
Lontano dai riflettori però gli animi sono tutt’altro che pacifici. Nel governo c’è tensione. La necessaria nomina del commissario ad acta arriva dopo l’approvazione del decreto che ne rafforza i poteri ed esautora totalmente la Regione dalla gestione della sanità. Il governo – hanno spiegato fonti vicino al ministero della Sanità – pensava di avere tempo per ragionare su un generale cambio del management, ma gli imbarazzanti scivoloni di Cotticelli prima e Zuccatelli poi si sono rivelati un boomerang. Basterà Gino Strada salvare Calabria e governo?
Ti potrebbe interessare anche: 280 euro, Salvini paga per il suo comportamento in totale spregio delle norme