Non poteva dirlo in modo peggiore il presidente leghista facente funzione della Regione Calabria Nino Spirlì. Sull’ipotesi di affidare a Gino Strada l’incarico di prendere in carico, come commissario, la sanità calabrese. “Ma cosa c’entra Gino Strada?”, ha attaccato Spirlì. “La Calabria è una regione dell’Italia, non abbiamo bisogno di medici missionari africani, non ne abbiamo necessità. Dobbiamo scavare pozzi?”. Parole durissime, ai limit dell’offensivo. Intervistato a Tagadà su La7, Spirlì boccia con questi attacchi la nomina a Commissario della sanità nella regione per il fondatore di Emergency, un’idea portata avanti in prima linea dal premier Conte.
“Abbiamo bisogno che in Calabria, dove ci sono fior di professori, si cerchi qui chi si deve occupare della sanità calabrese. Non abbiamo bisogno di essere schiavizzati nella nostra sanità. Ora basta, è una vergogna a cui il governo deve mettere fine. Non abbiamo bisogno di geni che vengono dalle altre parti del mondo men che meno del professore Strada”, ha detto.
Piccata arriva la risposta delle Sardine: “Spirlì, caricando di negatività sprezzante il concetto di ‘Missione’, esprime una cultura infima, che utilizza il disprezzo per evidenziare la sua non condivisione di scelte, tipica di chi non ha contenuti con cui argomentare. Ha perso un’altra occasione per tacere”, hanno scritto in un tweet.
Il governo, intanto, con il premier Giuseppe Conte in testa, ha intensificato il pressing su Gino Strada, che potrebbe occuparsi soprattutto della pandemia: “Seguiamo con la massima attenzione le criticità della sanità calabrese, ancor più in questa difficile fase della pandemia – ha detto il presidente del Consiglio dei ministri – e ci riserviamo ogni valutazione e soprattutto ogni intervento che valga a rafforzare la squadra commissariale e a potenziare i servizi sanitari calabresi e Gino Strada può essere un buon nome, in questa prospettiva”.
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