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Calamari e totani, ecco cosa mangiamo davvero e come fanno a renderli così “bianchi”

Dopo aver raccontato di alcuni marchi di caffè che contengono addirittura insetti e pesticidi, e dopo aver fatto lo stesso per la pasta, oggi parliamo di uno dei piatti preferiti dagli italiani: i calamari (e i totani). Cosa arriva davvero sui banconi dei nostri mercati del pesce? E cosa mangiamo davvero? I calamari che compriamo sono così bianchi naturalmente? Domande legittime che ogni consumatore dovrebbe porsi, dovendo legittimamente conoscere la risposta. Partiamo col dire una cosa che potrebbe sembrare ovvia ma che per molti non lo è: calamari e totani provengono nella maggior parte dei casi da acque internazionali, dove la pesca non è regolamentata. E questo cosa comporta? (Continua a leggere dopo la foto)

Comprare calamari e totani pescati in acque internazionali significa sia che è molto difficile per i consumatori sapere dove sono stati pescati i pesci che stanno mangiando, sia che si mette a rischio l’ecosistema marino. Non è un caso che, come riporta ilfattoalimentare.it, gli scienziati hanno rilevato che la pesca di calamari e totani è aumentata del 68% tra il 2017 e il 2020, passando così da 149mila a 250mila giorni di pesca dedicati ogni anno. Ma non è tutto. Si è osservato che chi pesca calamari e totani, nell’86% dei casi lo fa in acque prive di regolamentazioni e non esistono quantitativi ufficiali di pescato prelevabile visto che i pescherecci non sono soggetti alle limitazioni che invece caratterizzano le acque più controllate. Non sapere da dove proviene quel pesce significa anche correre il rischio di mangiare pescato di acque inquinate. (Continua a leggere dopo la foto)

Calamari e totani, è una giungla. E l’acqua ossigenata

Si evince che la pesca di calamari e totani è un territorio privo di regole, dove ognuno fa quello che vuole. In questo modo è sempre più difficile capire che cosa abbiano pescato e dove. E, di conseguenza, cosa mangiamo noi. Non è un caso che si trovino molto spesso notizie di partite di calamari sequestrate. Nella maggior parte dei casi ad esempio per la presenza di cadmio. Inoltre, è importante anche che i cittadini sappiano che totani, polpi e calamari congelati e decongelati hanno spesso quel candido colore bianco non perché sono davvero così, ma perché in molti casi ricevono un trattamento sbiancante a base di acqua ossigenata.

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