Se c’è una cosa che il calcio italiano ha inevitabilmente evidenziato in questi ultimi mesi è che la giustizia sportiva è completamente allo sbando. Tanto da imporre al Governo di intervenire con un decreto d’urgenza. Il caos scatenato dai ricorsi in serie B e C a seguito dei decreti, in violazione delle norme NOIF, emessi dal commissario straordinario della Federcalcio Fabbricini per ridurre a 19 il format del campionato cadetto, ha raggiunto oggi l’apoteosi dello scaricabarile con il rinvio di competenze anche da parte del TNF (Tribunale nazionale federale). Il quale, così come il Tar qualche giorno fa, ha sentenziato che i ricorsi presentati da Catania, Novara, Ternana, Pro Vercelli e Siena contro la diminuzione di imperio delle squadre di B a 19 “non possono trovare tutela in questa sede”. Il che vuol dire che ci saranno altri ricorsi, altri tribunali, altri gradi di giudizio, mentre però la stagione calcistica è in corso. Una situazione surreale mai verificatasi prima.
All’incapacità decisionale degli organi federali il Governo Conte ha inteso porre rimedio. Nel Decreto Salvini in corso di pubblicazione, infatti, all’articolo 41 è inserita una radicale riforma della giustizia sportiva, come da tempo annunciato dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega allo Sport Giancarlo Giorgetti, intenzionato a dare alle società sportive coinvolte e ai tifosi una certezza sui campionati di riferimento. Visto il rifiuto della Federazione di procedere all’autoriforma richiesta a gran voce dal Governo, secondo il Decreto Salvini, in cui sono state inserite clausole per sbloccare lo stallo grottesco di serie B e C, sarà il Tar del Lazio a decidere sui ricorsi presentati.
Lo stesso Tar che ha già dato ragione da tempo alla Virtus Entella, società retrocessa in C – dove ha anche già giocato una partita di campionato – ma che a stagione iniziata ha vinto il ricorso per essere riammessa in B. Ad oggi, però, nonostante una sentenza chiara e inappellabile, nonostante le richieste della dirigenza, dei giocatori e dei tifosi liguri, nonostante “l’invito” dello stesso Giorgetti a Federazione e Lega di B a prendere atto della decisione dei giudici, il Commissario Fabbricini continua a fare orecchie da mercante e a tenere in sospesa l’Entella. Il nodo dovrebbe sciogliersi il 9 ottobre, forse, quando si terrà la nuova udienza di quest’altra estenuante assurda battaglia legale che interessa il calcio italiano. Sempre che, una volta entrato in vigore, non intervenga il Decreto Salvini, come è probabile che sia. A quel punto l’Entella, che ha già visto riconosciute le proprie ragioni, dovrebbe essere riammessa in B e il format della serie cadetta a quel punto tornerebbe a 20 squadre. Colpi di testa della FIGC permettendo.
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