Il ministro agli Affari regionali e alle Autonomie, Roberto Calderoli, trova il modo per far parlare di sé dopo qualche mese di basso profilo: “Adesso basta con gli attacchi che sfociano in offese e anche di peggio”.
Con chi ce l’ha Sono stato paziente per settimane ma adesso si è passato il limite, sono stanco di leggere sui quotidiani Il Mattino o il Messaggero frasi tipo lo ‘spacca Italia’ del ministro Calderoli riferito al disegno di legge sull’autonomia differenziata o lo strappo di Calderoli.
Io da ministro ho giurato sulla Costituzione, che sancisce l’unità nazionale, per cui scrivere che voglio spaccare l’Italia significa darmi dello spergiuro. Questa è diffamazione, forse addirittura calunnia, perché mi si attribuisce un’inventata volontà di spaccare il Paese”.
Arriva la dura replica di Mara Carfagna, all’opposizione con il ruolo di presidente della federazione Azione-Italia Viva: “Il ministro Calderoli cerchi un percorso condiviso sull’autonomia, per una riforma che riduca le disuguaglianze e non le accresca. Tenga ben presente le parole chiare dette dal presidente Mattarella nel discorso di fine anno e si ricordi che riforme di questo peso, senza un consenso più largo di quello della maggioranza di governo, non hanno mai retto alla prova del voto popolare”.
E poi Carfagna commenta le minacce ai giornalisti: “Sono davvero un bruttissimo segnale le accuse, con tanto di minacce di querela, ai giornalisti del Messaggero e del Mattino, cui va la mia solidarietà. La stampa fa il suo dovere, che è quello di verificare e informare nella maniera più completa possibile. Calderoli accetti le critiche, si confronti nel merito e lasci perdere le querele”.