Roberto Calderoli non ne vuole proprio sapere del nuovo governo giallorosso e minaccia di seppellire l’asse Movimento 5 Stelle-Pd sotto una pioggia di emendamenti. Come farà a bloccare l’esecutivo? Sfruttando tutte le possibilità che offre la Costituzione e la dinamica parlamentare. Dopo le minacce sulle commissioni parlamentari, la Lega torna a dire che ha intenzione di fermare con i regolamenti l’avanzata e il programma del nuovo esecutivo prima ancora che nasca.
Calderoli sta già pregustando il momento in cui potrà disseminare il percorso parlamentare di trappole regolamentari. E senza pensarci due volte ha spiegato lucidamente la sua strategia: “Non sarà difficile farlo. La Lega è l’unica forza politica in grado di fare davvero opposizione. Sotterrerò il governo sotto milionate di emendamenti”.
Calderoli poi ci tiene a precisare: “Il regolamento l’ho scritto io. Mostrerò a Conte e a suoi ministri cose che nemmeno si immaginano. Vedrete, vedrete…”. Per ora, dunque, il senatore della Lega non non svela i suoi trucchi… Però riporta alla mente uno dei suoi “capolavoro” per bloccare un governo al Senato. A buon intenditor poche parole…
“Governo D’Alema. Quando volevo mandarlo in minoranza presentavo e facevo votare un ordine del giorno a favore delle missioni militari all’estero. Ogni volta Rifondazione comunista non le votava e il governo perdeva. Ricordo ancora che quando D’Alema entrava in Aula mi guardava di traverso e io gli dicevo: ‘Massimo, ti faccio andare sotto anche oggi'”.
Intanto decolla la trattativa tra M5s e Pd sul programma del nuovo governo guidato da Conte, il quale è intervenuto in diretta da Palazzo Chigi alla festa del Fatto Quotidiano alla Versiliana. “Lavoro al programma, le cose vanno bene”. E chiarisce che non si tratta di un contratto, come nella precedente formula di governo M5s-Lega. Bensì un “programma condiviso nei principi” da entrambe le forze politiche, “dove sarà difficile distinguere una misura o un obiettivo che sta a cuore a l’una o all’altra forza politica”.
Nei negoziati tra Pd e M5S per il nuovo governo c’è “un buon clima di lavoro, sono entrambi predisposti per un progetto comune dedicato al Paese, hanno molta consonanza in diversi punti programmatici”, continua il premier incaricato. E conferma l’intenzione di aprire “un’ampia stagione riformatrice”, affermando che “il tema ministri non è una priorità”.
Ti potrebbe interessare anche: Una destra contro Salvini? Esiste, è buona e non odia: il libro che la racconta