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Calenda sulla vicenda Fca: “Usano i soldi degli italiani per pagare dividendi”

La vicenda della Fca e del prestito garantito da 6,5 miliardi ha alzato, come era prevedibile, un polverone politico incredibile. E l’opinione pubblica ha iniziato subito il dibattito, arrivando alla conclusione – più o meno univoca – che se Fca dovesse ricevere questo prestito dovrebbe quanto meno riportare le sedi in Italia. In questa discussione è intervenuto anche l’ex ministro Carlo Calenda, che in un’intervista a TPI spiega: “Non si può tacere, o almeno: io non mi sento di farlo. Stiamo assistendo ad uno spettacolo indecoroso. Una totale incapacità della classe politica, una totale mancanza di responsabilità di una delle più grandi industrie italiane. Il punto è che io sono uno spirito libero, e non me la sento di chiudere gli occhi di fronte al balletto delle ipocrisie e delle assurdità più insensate”.

Secondo Calenda, dunque, Fca ha diritto o no a chiedere un prestito con garanzia dello Stato? “Certo che lo ha. Ma qui la situazione è la seguente: 1) FCA International ha liquidità più che sufficiente per garantire il prestito a FCA Italia; 2) La ragione per cui non lo fa e chiede una garanzia statale è che vuole distribuirsi un dividendo straordinario di 5 mld prima della fusione con PSW; 3) FCA, dal lancio di Fabbrica Italia nel 2012 non ha mai rispettato gli impegni di investimenti in Italia; 4) È l’unica grande azienda automobilistica europea a non avere la sede legale e fiscale in Italia; 5) il prestito non serve a finanziare i fornitori ma a pagare i debiti dei fornitori. 6) La Sace ha emesso 6 garanzie per 40 milioni di euro. Migliaia di imprese con sede in Italia aspettano”.

Spiega Calenda: “Faccio questa battaglia in nome dei miei principi liberali e della mia idea di tutela degli interessi collettivi. Lo Stato italiano non posso finanziare Fca Italia solo perché Fca vuole distribuire un maxi dividendo. Non sta né in cielo né in terra. Perché se vogliono fare questa operazione del dividendo non usano i loro soldi? Il prestito se lo facessero dare da una banca privata, con le regole di una banca privata, senza una garanzia pubblica! Vuoi dare il dividendo? Pagatelo tu. Vuoi prendere un prestito? Convinci la banca a dartelo. Vuoi sei miliardi, auguri”, taglia corto Calenda.

Conclude Calenda: “È la garanzia dello Stato che consente a Fca di avere quel prestito a quelle condizioni senza usare mezzi propri, non raccontiamoci favole. Sono le aziende in difficoltà che hanno bisogno della garanzia. E le risorse non sono infinite, anche per le garanzie. Perché secondo lei non c’è una casa automobilistica tedesca o francese che abbia la sede fuori dal loro paese di riferimento? Pensate che loro siano scemi e che non sappiamo trovare un regime fiscale più conveniente? Lo fanno per una ‘scelta di immagine’, ma anche di sostanza. Lo fanno perché stanno dentro un sistema paese: ne pagano il prezzo, come accade per chi fa profitto in Italia, ma ne ottengono anche un vantaggio, come può fare chi chiede una garanzia all’Italia. Non puoi godere della protezione del tuo paese con i prestiti garantiti dal tuo paese, ma poi ti sposti per pagare meno tasse in un altro paese”.

 

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