Carlo Calenda non ha preso bene il gesto di Matteo Renzi che ha “salvato” Bonafede e il governo, e non ci ha pensato due volte ad attaccarlo via social paragonandolo al sindaco di Benevento Clemente Mastella. “La montagna ha partorito una Presidenza di Commissione. Come al solito. Più retorico di Conte, meno coerente di Mastella. Come un ottimo Presidente del Consiglio si possa ridurre a questo non lo capirò mai. Che peccato”. Così su Twitter il leader di Azione, subito dopo l’intervento in Aula di Matteo Renzi quando ha comunicato che Iv non voterà la sfiducia ad Alfonso Bonafede. Tra le righe, si legge dunque una delusione da parte di Calenda che proprio Renzi volle ministro. Deluso dal fatto che un “ottimo presidente del cosiglio” come era stato Renzi sia ora ridotto ai giochini di palazzo per strappare qualche poltrona.
Ma non risparmia nessuno Carlo Calenda. Dal Presidente Conte a Virginia Raggi e il ministro Bonafede. Per lui l’Italia è davanti a un bivio, o si cambia passo o in autunno scoppia la rivolta nel Paese. “Questo governo non ha fatto nulla. Sia sulla parte sanitaria, sia sulla parte dell’economia. È stato tutto un fallimento. Dalle mascherine alla cassa integrazione, non mi viene in mente un provvedimento dell’esecutivo che abbia funzionato”. In un’intervista a Leggo spiega: “All’estero sono arrivati i soldi alle aziende e alla gente, qui niente. Di Maio è fuori concorso per la sua inconsistenza, quindi indico Bonafede come il peggiore”.
Ci sarà qualcuno che salva? Calenda dice: “Gualtieri ha fatto un ottimo lavoro in Europa. È un uomo molto capace da un punto di vista relazionale, però la parte dei provvedimenti non è un lavoro adatto a lui. Al governo bisogna avere la capacità di trasformare le norme in atti. Qualità che Gualtieri non ha”. Su Conte: “Deve chiacchierare di meno e lavorare di più”. Su Matteo Salvini: “Scioperato, incompetente, simpatico”. E Giorgia Meloni? “Politicamente capace. Vicina di casa – perché ti parla come se fosse una vicina di casa – Anche lei incompetente”.
Infine, che messaggio vorrebbe mandare a Nicola Zingaretti? “Vorrei dirgli che l’isolamento da coronavirus è finito da un po’. Sarebbe utile che ce ne desse una dimostrazione pratica. Ma qui siamo davanti a un problema grande. Il governo ha perso il controllo del Paese. La situazione è serissima. Rischiamo un autunno caldo, con la gente in piazza”. Calenda pensa dunque a un governo di unità nazionale: “Non si può fare altrimenti. L’alternativa è il governo tecnico, ma sarebbe un’altra sconfitta per la politica. E la politica dopo pochi mesi lo affosserebbe”.
Battuta finale sulla sindaca della sua città, Virginia Raggi: “La considero una calamità naturale per Roma. Ho incontrato tanti politici incompetenti, ma mai incompetenti come la Raggi. E il centrosinistra che fa? Niente. Non fa niente. Dipenderà anche dalla situazione nazionale, se dovessero essere ancora al governo nazionale con il M5S non mi stupirei che il PD appoggiasse la Sindaca. Il centrosinistra per restare al governo può fare qualsiasi cosa”.
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