Roma è allo sbando, ed è sotto gli occhi di tutti. La Raggi, però, sogna il bis e ora il Pd, data l’alleanza di governo, potrebbe anche darle una mano. Zingaretti, infatti, ha iniziato con l’abbassamento di toni e si è rimangiato la vecchia posizione del partito che chiedeva le dimissioni della sindaca M5S per evitare lo sfacelo della città. Sfacelo che di fatto è già in atto. Ad alzare di nuovo i toni, però, ci pensa Carlo Calenda, che dà una tirata d’orecchie al suo ex segretario e attacca a testa bassa l’amministrazione capitolina. L’ex ministro dello Sviluppo Economico, ora leader di Siamo Europei, ha parlato del possibile accordo PD-M5S per far candidare nuovamente Virginia Raggi.
Calenda è di tutt’altro avviso e propone di commissariare la città e toglierla alla Raggi, individuando un commissario fino alla fine del mandato. La situazione nelle ultime settimane è peggiorata per quanto riguarda la raccolta rifiuti, con le dimissioni del Cda di Ama, per le divergenze con il Comune di Roma sul bilancio 2017, sul quale sono in ballo circa 18 milioni di euro richiesti da Ama al Campidoglio per dei servizi nei cimiteri.
Alcuni vorrebbero Calenda come possibile sindaco di Roma, cosa che viene smentita da lui stesso: “Lo vorrebbero per mettermi da parte, al momento sono impegnato alla creazione di un polo liberaldemocratico che si opponga alla coalizione a guida Salvini”, queste le parole dell’ex ministro su una sua possibile candidatura nella Capitale. Calenda esclude anche di poter tornare nel PD, che si è avvicinato molto al M5S dalla nascita del Governo, specialmente dopo l’uscita di Renzi per formare il suo partito: “Di questo passo il PD scompare”.
Calenda ha accusato Zingaretti di aver giustificato la Raggi, dopo essere stato al tavolo con lui quando era ministro ed avendo visto la “totale incapacità” del sindaco di Roma. Ai tempi in cui Calenda era ministro, infatti, la sindaca Raggi non si presentò al tavolo per il rilancio della Capitale, nella quale erano presenti Calenda e Zingaretti.
“Roma sarebbe da affidare ad un manager ed ad una giunta di tecnici con le capacità necessarie per gestire poteri e fondi straordinari. Pensare di dare nuovi fondi alla Raggi è ridicolo. In una città il trasporto ed il decoro urbano sono alla base, a Roma è un’emergenza continua”, ha spiegato Calenda, citando la relazione Atac sulla stazione metro di Baldo degli Ubaldi, che verrà chiusa tre mesi per la manutenzione delle scale mobili.
“Nessuna capitale del mondo, Africa compresa, è gestita in questa maniera”, attacca Calenda nella sua intervista a Repubblica, che cita anche la risposta di Di Maio a Zingaretti sull’alleanza, ritenuta troppo vaga e che consegna il PD al controllo del M5S.
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