Dov’è il “cambio di passo”? I cittadini stentano a vedere la discontinuità con il governo e le difficoltà di Conte, ed è per questo che ora il premier Draghi inizia a calare bruscamente nei sondaggi. Il piano vaccinale non è decollato come avrebbe dovuto, i ristoranti non vedono ancora la luce in fondo al tunnel e l’Italia in generale sembra non ripartire. Dall’entusiasmo iniziale nei confronti di Draghi si è già passati, quindi, a un calo costante e significativo della sua fiducia tra gli italiani. I dati raccolti da Alessandra Ghisleri per La Stampa rivelano che “la fiducia nel Presidente del Consiglio Mario Draghi in due mesi è passata dal 63,8% al 52,7% perdendo l’11.1% dei consensi. Le perdite più sostanziose appartengono all’elettorato della Lega di Matteo Salvini e del Movimento 5 Stelle”. (Continua a leggere dopo la foto)
Alessandra Ghisleri sottolinea che “di settimana in settimana, infatti, abbiamo registrato un calo lieve e costante del trend dell’indice di fiducia” in Draghi “che, anche nell’arco dell’ultima settimana, si traduce in un -1,4%. La stessa perdita si riscontra anche per l’intero esecutivo che, partendo dal 56,9% del 10 febbraio si ritrova ogni al 40,8% con un deficit del 16,1%”. Quello che era stato annunciato da tutti come “SuperMario”, oggi si ritrova a essere un presidente del consiglio in difficoltà con una gestione della pandemia sbagliata e una ripartenza tutta da vedere. (Continua a leggere dopo la foto)
La discontinuità con il governo Conte richiesta al nuovo Esecutivo dalla maggioranza dei cittadini nei primi mesi dell’anno, “gli elettori faticano ancora oggi a leggerla in maniera chiara: il 51,6% del campione dichiara infatti di non rilevare differenze nell’attuale gestione rispetto alla precedente e, mentre il 21,1% riscontra una migliore amministrazione, il 19,8% nel confronto ne individua un peggioramento. Il leader maggiormente in difficoltà, però, in questo momento è Matteo Salvini (29,5% indice di fiducia), che, come il suo partito, di settimana in settimana perde decimali di consensi. (Continua a leggere dopo la foto)
“Essere al Governo non aiuta la sua battaglia di grande oppositore ai poteri forti del Paese. Oggi il segretario leghista si trova nella complicata posizione di dover far combaciare due situazioni contrapposte: quella della responsabilità – verso il Governo e verso il Paese – e quella della protesta delle piazze. Accettando di soste-nere il Governo per lui è diventato sempre più difficile sostenere questa duplice veste e gli elettori se ne stanno accorgendo”. Così la delusione per coloro che lo interpretavano come il paladino delle riaperture e delle responsabilità sociali avanza in favore di Giorgia Meloni (27,4%). (Continua a leggere dopo la foto)
Enrico Letta si riconosce la voce della forza responsabile e autocritica. Queste posizioni portano il segretario del partito al 27,6% (+3% in una settimana). Silvio Berlusconi mantiene il suo quoziente di fiducia stabile ormai da mesi intorno al 21-22%, come Carlo Calenda intorno al 18-19%. Matteo Renzi invece è precipitato a livelli che parlano da sé: 7,7%. Unica eccezione nel panorama appare Giuseppe Conte che, nel silenzio degli ultimi mesi, è riuscito a mantenere il suo indice di fiducia al 44,5%.
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