Francesco Gaetano Caltagirone sale ancora nel capitale delle Generali. Il vice presidente della compagnia di Trieste ha acquistato complessivamente oltre 2 milioni di titoli pari a circa lo 0,13% del capitale, portandosi quindi al 4,2%. Questo è quanto è emerso dai filing model di internal dealing pubblicati nella giornata del 9 ottobre. La scorsa settimana l’imprenditore romano, attraverso la holding Fincal, ha acquistato 700 mila azioni della compagnia triestina, a prezzi compresi tra i 14,865 euro e i 14,788 euro per azione. Nello stesso periodo Caltagirone aveva venduto 1,15 milioni di opzioni put sul titolo Generali (strike price tra 14 e 14,5 euro, scadenza tra ottobre e dicembre 2018) incassando 377 mila euro circa (0,327935 euro il prezzo medio unitario). Al 4 ottobre, stando alle informazioni contenute nel sito Generali, Caltagirone era al 4,07%.
L’imprenditore romano ha evidentemente sfruttato questa fase di debolezza del titolo, intuizione che ha proiettato l’imprenditore edile romano sempre più rapidamente verso la soglia del 5%. Una partecipazione che lo colloca al secondo posto tra i maggiori azionisti dopo Mediobanca (13,04%). Terza è la holding Delfin (3,15%) e quarta Edizione Holding dei Benetton (3,04%) con partecipazioni che risultano invariate rispetto a settembre. Caltagirone assieme agli altri soci forti del gruppo assicurativo, formano una cordata tricolore che oggi vale la bellezza del 23,4% del capitale e come tale capace di preservare gli assetti di Trieste. Secondo indiscrezioni di stampa, l’imprenditore punta al 7%. L’imprenditore sarebbe inoltre favorevole ad un piano industriale più aggressivo, con la previsione di un aumento di capitale per spingere sulla crescita per linee esterne.
Il prossimo 21 novembre, Generali presenterà a Milano il piano industriale 2019-2021, che avrà tra i suoi obbiettivi primari il dritto alla crescita, e per il quale c’è molta attesa da parte del mercato visto che è il primo da quando l’ad Philippe Donnet è arrivato alla guida della compagnia di assicurazioni nel marzo di due anni fa. Un’analisi di Mediobanca (già primo socio di Trieste con il 13% ) dava un assaggio di quelle che sono le aspettative del mercato rispetto alle linee guida. In particolare, per Piazzetta Cuccia, tasselli cruciali del business plan dovranno essere un Roe superiore al 14% e un leverage inferiore al 30%. Stando al report dell’istituto, Generali potrebbe destinare fino a 1 miliardo di euro per operazioni di M&A.
Nel mentre Generali ha lanciato una nuova funzione dedicata alla Cyber Insurance e una propria start-up per soddisfare le esigenze dei clienti nel campo dei rischi informatici, ossia GeneraliCyberSecurTech. La funzione avrà il compito di sviluppare e coordinare a livello globale l’approccio del Gruppo all’assicurazione dei cyber risk.
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