Appello della Merkel a Bonn: il clima “una sfida centrale per il mondo”
Il cammino per combattere efficacemente i cambiamenti climatici è ancora in salita, ma dalla conferenza internazionale delle Nazioni Unite sul clima di Bonn (Cop23) sembrano emergere segnali positivi. La cancelliera Angela Merkel è tornata a vestire i panni di paladina dell’ambiente, definendo quella del clima “una sfida centrale per il mondo“, una questione che “determinerà il destino di tutti noi“, sottolineando la necessità di proteggere il pianeta dai danni devastanti del riscaldamento globale.
Merkel ha poi esortato i leader mondiali presenti al vertice sul clima a “fare di più“, ricordando che l’accordo di Parigi del 2015, respinto dal presidente Donald Trump, è stato solo “un punto di partenza” e che quello che è stato fatto finora non è sufficiente a raggiungere gli obiettivi climatici prefissati. La cancelliera tedesca ha condiviso il palco con il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, e con il presidente francese, Emmanuel Macron.
Merkel prova a rilanciare l’accordo di Parigi
A due anni dalle decisioni prese nel corso del vertice climatico di Parigi, le delegazioni di oltre 190 Paesi si sono riunite a Bonn per rafforzare i negoziati, indeboliti dall’uscita degli Usa per volontà del presidente Trump. In occasione della Cop23 (23esima Conferenza delle parti), Merkel ha sottolineato il ruolo centrale del clima per le sorti dell’umanità e ha spronato i vari rappresentanti mondiali ad “unirsi per realizzare“ l’accordo di Parigi.
L’obiettivo prefissato di contenere i cambiamenti climatici, mantenendo l’aumento della temperatura globale al di sotto di 2 gradi o di un grado e mezzo, è lontano dall’essere raggiunto, ha dichiarato la cancelliera, che ha poi ricordato come sia compito dei Paesi industrializzati, responsabili dell’aumento delle emissioni di CO2, garantire un apporto maggiore al raggiungimento degli obiettivi dell’accordo anche in virtù delle risorse tecnologiche a disposizione.
Guterres e Macron sulla stessa lunghezza d’onda
L’appello di Merkel non è isolato: Guterres ha definito i cambiamenti climatici “la minaccia che definisce il nostro tempo” e ha messo in guardia contro gli investimenti in energie fossili: “Dobbiamo smettere di scommettere su un futuro insostenibile“, ha detto inveendo contro gli 825 miliardi di dollari investiti nel 2016 in combustibili fossili. Macron, che è stato uno dei critici più accesi della decisione di Trump, si è unito al coro descrivendo i cambiamenti climatici come “la più significativa lotta del nostro tempo“.
Il presidente francese ha ricevuto l’applauso più scrosciante quando ha chiesto alla Francia ed ai partner europei di colmare il gap finanziario per il panel Onu sul clima IPCC che, dopo il ritiro di Trump, ha riscontrato problemi di budget. Davanti ai numerosi responsabili politici presenti al Summit, Macron ha garantito che “la Francia farà la sua parte” e ha auspicato una collaborazione da parte delle amministrazioni locali degli Stati Uniti a dispetto di Washington.
Nuova coalizione per la Merkel
Sui cambiamenti climatici si sta giocando, oltre al destino del mondo, anche quello del prossimo governo tedesco. L’appello di Merkel avviene infatti mentre la cancelliera è alle prese con un difficile negoziato su una nuova coalizione di governo, detta “Giamaica“, che includerà, oltre al suo partito Cdu-Csu, i “gruenen“, ossia i Verdi tedeschi, e i liberali, che hanno posizioni diametralmente opposte.
“Utilizziamo ancora molto carbone, in particolare lignite“, ha dichiarato la cancelliera sottoposta a pressioni per un’uscita dal carbone entro il 2030, riconoscendo che il problema è controverso e aggiungendo che i lavori devono essere presi in considerazione. Ma Greenpeace, il cui giudizio è ascoltatissimo dalla base del partito, ha accusato i gruenen di accettare compromessi al ribasso sulla decarbonizzazione del Paese. I progressi sono attesi nei prossimi giorni, mentre Merkel risolve i termini della nuova coalizione di governo.
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