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Camilla Raznovich, l’intervista che scatena la polemica: “Se per strada mi dicono bella fi** è un complimento”

Sta facendo molto discutere l’intervista concessa da Camilla Raznovich al Corriere della Sera. La popolare conduttrice tocca diversi temi dell’attualità e della tv in particolare. Ma sono le sue parole sui complimenti a volte troppo pesanti che le donne ricevono per strada a far storcere il naso alle femministe.
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“Nel corso della carriera successi, ma anche critiche e non dimentico quella di Aldo Grasso proprio sul Corriere, che scrisse che ero molto antipatica. – comincia subito forte Camilla Raznovich la sua intervista – Mi aiutò, perché ho lavorato sulla spigolosità. Sono le critiche che ti fanno crescere: con gli yes-men, di cui è pieno il mondo lavorativo, rischi di schiantarti. Troppo pensante? Grasso scrisse cervellotica, in realtà ho una parte emotiva molto potente. Fabio Fazio fa parte della storia della Rai, ma ha ricevuto un’offerta e l’ha presa. Ha fatto bene”.

Camilla Raznovich intervista Corriere

L’intervista di Camilla Raznovich al Corriere fa infuriare le femministe

“Trovo il corpo nudo della donna molto elegante, indipendentemente dalle taglie. – prosegue l’intervista sul Corriere di Camilla Raznovich – Non ho mai esibito le mie forme per fare carriera, ma non le ho neppure nascoste. Certo non sono stata presa al provino di Mtv per lo stacco di coscia, e a dirla tutta, nessuna di noi si sarebbe potuta candidare a Miss Italia. Se per strada mi dicono bella fi** non lo prendo come cat-calling, ma come un complimento. – ecco il passaggio più discusso – E il mio ego è contento: ovviamente non si deve andare oltre, ma faccio affidamento sulla intelligenza umana. Ho una mente maschile e la mia squadra in tv lo sa. Forse siamo andati un po’ oltre con il politically correct”.

“Mi fa ridere perché in Rai sono considerata la ragazzina. – dichiara ancora la conduttrice – E credo che abbia un senso: la Rai ha la missione di educare, è una specie di Ministero della Cultura. Più passa il tempo e più riconosco il valore dell’età: da piccola puoi dire cose che non vanno bene. Avevo già 34 anni quando ho avuto la prima figlia, oggi sono la parte più bella della mia vita, ma la maternità non è una priorità e non serve ad autodeterminarci. Il governo piuttosto deve proteggere una donna con tre figli a casa che vuole avere una carriera. Giorgia Meloni? Lasciamole tempo per lavorare. È una politica che non ho mai votato, non la conosco, ma molti che mi piacevano mi hanno deluso”, conclude la sua intervista al Corriere Camilla Raznovich.

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