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Marche, il centrodestra punta sul deputato FdI che va alle cene per il Duce

Il centrodestra ha trovato l’accordo per le regionali, marcerà unito e si è spartito le varie candidature. Per le Marche l’ha spuntata Giorgia Meloni e quindi il cavallo su cui puntare è Francesco Aquaroli, attuale deputato di Fratelli d’Italia, che in queste ore è tornato agli onori della cronaca dopo che nextquotidiano ha rispolverato quella sua discutibile partecipazione alla festa dedicata al Ventennio e al Duce ad Acquasanta Terme. Che poi venne derubricata ad assemblea di Fratelli d’Italia “per parlare, insieme ad alcuni militanti del partito, dei principali problemi del nostro territorio”, come ricorda il quotidiano.

“Sollevato? Piuttosto mi sento ancora di più responsabilizzato”: queste sono le prime parole dette all’ANSA da Francesco Aquaroli, deputato di Fratelli d’Italia, indicato come candidato presidente della Regione Marche per il centrodestra nell’accordo raggiunto dai leader nazionali, dopo mesi di incertezza. “Giorgia Meloni – si legge nell’articolo – aveva indicato il suo nome già lo scorso novembre, e ha continuato a sostenerlo senza cedimenti. Quarantacinque anni, consigliere regionale del Pdl e poi di Fratelli d’Italia dal 2010 al 2014 e in seguito sindaco della sua città, Potenza Picena (Macerata) fino all’elezione alla Camera nel 2018, Acquaroli è però tornato di recente alla ribalta per un episodio forse meno commendevole”.

Ovvero per la festa dedicata al Ventennio ad Acquasanta Terme cui hanno preso parte (ma sono solo passati “a salutare”) due esponenti di Fratelli d’Italia: il sindaco di Ascoli Piceno Marco Fioravanti e, appunto, proprio l’allora “semplice” deputato marchigiano Francesco Acquaroli. La cena è stata organizzata il giorno dell’anniversario della marcia su Roma. Sulle tavole c’erano menù con fasci littori e foto del Duce ed altri riferimenti al fascismo accostati a quello del partito di Giorgia Meloni.

Alla fine a prendersi la responsabilità per l’accaduto era stato il segretario provinciale Fdi di Ascoli Piceno Luigi Capriotti che in una nota chiede scusa e si assume “tutte le responsabilità in merito alla vicenda della cena ad Acquasanta Terme”. Insomma, non era mica fascismo – non sia mai! – è statolo solo un equivoco. Come al solito, come sempre. Le Marche, dunque, finiranno in mano a un nostalgico del Duce?

 

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