Salvini attacca la cannabis light, ma promuove l’uso delle armi, vuole reintrodurre la leva obbligatoria e vuole legalizzare la prostituzione. Questo è il ministro dell’Interno, in Italia, nel 2019. Salvini ha annunciato che “farà la guerra” ai negozi che vendono la cosiddetta cannabis light e che farà di tutto affinché ogni punto vendita esistente in Italia venga chiuso, emanando un’apposita direttiva volta a facilitare la chiusura di questi esercizi commerciali che, però, sono del tutto legali e una legge varata nel 2016 e attualmente in vigore ne regola l’apertura e l’attività.
Marco Cappato, leader dell’Associazione Luca Coscioni, è da sempre in prima linea per la lotta al proibizionismo. “È un significativo segnale di impotenza, nel senso che la quasi totalità della cannabis consumata è di provenienza illegale e quindi prendersela con quella minima frazione di cannabis venduta legalmente – che peraltro ha quantità di Thc sotto le soglie di legge – è un segnale manifesto di impotenza rispetto alla lotta alle droghe”.
“Pensare di prendersela con i negozietti di cannabis mi sembra veramente un modo per fare il forte con i deboli e il debole con i forti, dove i forti sono le mafie e il narcotraffico. Salvini sbandiera posizioni contro lo Stato spacciatore, del rafforziamo le pene e gli arresti, ma dovrebbe anche spiegare come intende far funzionare queste politiche proibizioniste che si sono rivelate fallimentari per 60 anni. E questo è un problema mondiale, visto che in tutto il mondo una soluzione non è stata trovata da nessuno”.
“Salvini dovrebbe spiegare come intende procedere affinché questa sua lotta alla droga possa avere successo diversamente che in tutto il mondo. Quelle proibizioniste sono invece politiche che rafforzano le mafie e il narcotraffico. Perfino la Direzione Antimafia da anni sostiene che la legalizzazione della cannabis porterebbe risultati più netti nella lotta alla mafia rispetto al proibizionismo”.
“Non si può fare propaganda sul tema senza poi proporre delle soluzioni che possano portare dei risultati. Salvini ormai è ministro da mesi e non da pochi giorni e allora dovrebbe dirci come intende lottare contro il narcotraffico senza prendersela con i negozietti che vendono cannabis legale. Punta a far parlare della sua iniziativa contro la cannabis legale perché la lotta alla droga illegale non sa come farla. Salvini sta facendo passare il messaggio che la cannabis legale sia una droga vera quando invece non è così”.
“Fa semplicemente una battaglia di propaganda senza avere alcun tipo di considerazione rispetto alle sostanze. Devo dire che Salvini quanto meno ha sempre fatto del proibizionismo una bandiera delle sue politiche e della sua linea, ma sono gli altri che mi stupiscono. C’è una legge di iniziativa popolare, c’è in parlamento una maggioranza trasversale tra Pd e M5S per legalizzarla, eppure siamo ancora qui”.
“Bisognerebbe legalizzare come strategia alternativa al proibizionismo che invece aiuta la mafia, solo che la strategia del proibizionismo è rappresentata con forza da Salvini, mentre l’altra via, invece, in parlamento, non è rappresentata da alcuna forza politica consistente. Non vorrei che dal campo proibizionista si accettasse come livello di scontro quello sui negozietti di cannabis, che è un non problema e che non ha alcuna rilevanza rispetto alla questione droga nel nostro Paese”.
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