Si discute da tempo immemore della possibile abolizione del canone Rai, tassa che molti italiani vorrebbero veder sparire per esempre. Dal costo di 90 euro, il balzello è contenuto nelle imposte della bolletta della luce, come previsto dalla riforma del 2016 voluta dal governo Renzi: non pagarlo, di conseguenza, è pressoché impossibile. In attesa di capire se sarà davvero abolito, però, è bene prestare attenzione alle possibili esenzioni: è stata la stessa Agenzia delle Entrate ad aver pubblicato sul proprio portale un documento chiamato “Dichiarazione sostitutiva relativa al canone di abbonamento alla televisione per uso privato”. (Continua a leggere dopo la foto)
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All’interno della dichiarazione bisogna semplicemente puntualizzare che “la rete elettrica per uso domestico” viene utilizzata “esclusivamente per la luce e gli elettrodomestici” e che nell’appartamento “non esiste alcun apparecchio televisivo”. La dichiarazione sostitutiva va presentata entro il 31 gennaio. Se inviata adesso o comunque entro il 31 giugno, la richiesta l’esenzione riguarderà il secondo semestre dell’anno in corso. (Continua a leggere dopo la foto)
La richiesta, inoltre, ha validità annuale e quindi la procedura va ripetuta di anno in anno. In alternativa all’iter telematica, come spiegato dal Giornale, si può anche inviare una Pec munita di firma digitale del richiedente e trasmessa alla Rai all’indirizzo: [email protected]. (Continua a leggere dopo la foto)
Per ora, sono esentati di diritto dal pagamento del canone esclusivamente coloro che abbiano compiuto almeno 75 anni di età, che vivano da soli o in coppia e “senza conviventi titolari di un reddito proprio (fatta eccezione per collaboratori domestici, colf e badanti)”. Questi soggetti devono dimostrare che nell’anno precedente abbiano maturato un reddito complessivo – sommando il proprio e quello dell’eventuale coniuge – pari o inferiore agli 8.000 euro. Sono, inoltre, esentati dal pagamento i diplomatici, i funzionari di organizzazioni internazionali, gli impiegati consolari, i militari di cittadinanza non italiana, il personale civile delle forze Nato di stanza in Italia.
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