È guerra aperta a Il Giornale. Dopo mesi di trattative tra azienda e giornalisti sull’ipotesi di solidarietà per i redattori del quotidiano di via Negri, l’editore ha deciso unilateralmente e a sorpresa di chiudere la redazione di Roma dal prossimo 30 aprile. L’annuncio è stato dato al Cdr oggi alle 15, dopo che la decisione era stata presa ieri dal Consiglio di amministrazione della Società europea di edizione.
Un fulmine a ciel sereno, visto che l’ipotesi di chiudere Roma non era mai stata paventata in questi mesi di trattativa. E che avrebbe avuto il placet diretto di Silvio Berlusconi. I giornalisti del Giornale sono ora riuniti in assemblea.
In ballo c’è sia lo sciopero che la mozione di sfiducia al direttore Alessandro Sallusti, il quale avrebbe detto ai giornalisti riuniti in assemblea: “Non posso farci niente, non è che se mi sdraio fuori da Arcore cambia qualcosa”. A confermare il tutto è poi una nota apparsa sul sito online ilgiornale.it in cui si legge:
“La redazione del Giornale On Line srl, preso atto della difficile situazione dei colleghi del Giornale e della decisione dell’azienda di chiudere la sede della redazione romana, esprime la propria solidarietà professionale e umana”.
“Il Giornale – ha detto l’ad di Mondadori Ernesto Mauri alla presentazione del bilancio 2018 – “perde tra i 7 e i 9 milioni, è una cifra importante per noi che abbiamo una partecipazione del 36%, una soluzione la dobbiamo trovare e mi auguro la si trovi”.
L’ulteriore guerra che poi il governo sta facendo all’editoria e alla carta stampata di certo non aiuta una situazione già drammatica per tutto il comparto.
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