Se da un lato ci sono sondaggi confortanti per Giuseppe Conte, quelli che lo confermano nel ruolo di premier amato dagli italiani nonostante le difficoltà della Fase 3, dall’altro una vera e propria bomba continua pericolosamente il suo conto alla rovescia, pronta a far detonare il governo. Si tratta del Movimento Cinque Stelle, ormai prossimo alla totale anarchia in un crescendo di divisioni, accuse, lotte intestine e riunioni segrete. Un caos che potrebbe travolgere presto tutto lo schieramento giallorosso.
Il governo, d’altronde, esiste proprio grazie ai voti raccolti dal Movimento quando era all’apice del successo. Ma i numeri si assottigliano pericolosamente, tra espulsioni e defezioni volontarie. Con la possibilità che ulteriori addii in Senato possano risultare decisivi per far andare sotto il governo. Salvini lo sa bene e continua a tendere la mano a chiunque voglia passare dalla sua parte, lui che solo qualche mese fa invocava il vincolo di mandato. E Conte guarda con preoccupazione ai prossimi passaggi.
Due su tutte le micce che potrebbero innescare l’esplosione definitiva del governo: il Mes, strumento contro il quale una parte del Movimento resta schierato nonostante gli evidenti segnali a favore da parte del resto della maggioranza, e la questione Autostrade. L’accordo con i Benetton sembra sempre più vicino, con l’ipotesi revoca ormai destinata con buona probabilità a tramontare. L’ennesima promessa che i Cinque Stelle rischiano di tradire e che indebolirebbe ulteriormente un partito già in difficoltà.
In tutto questo Di Battista è già pronto a fare capolino, offrendo agli scontenti un’accelerazione in avanti, verso un Movimento diverso da quello di oggi alleato col Pd. Grillo rema in direzione ostinata e contraria, Di Maio sembra più vicino al fondatore che al Dibba ma non prende posizioni nette. Il limite dei due mandati, in ogni caso, finirà nel dimenticatoio a breve. Ulteriori colpi di scena sono però dietro ogni angolo.
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