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Caos in Motorizzazione e una pioggia di multe per gli automobilisti in difetto: con la stretta sulla targa estera ecco cosa è cambiato

Caos negli uffici della Motorizzazione e una pioggia di multe per chi circola con una targa estera in Italia. A distanza di poco più di una settimana dall’entrata in vigore del Decreto sicurezza, l’incertezza tra gli automobilisti che viaggiano su un’auto con targa straniera regna sovrana visto che le pene sono durissime e non è stato ancora ben chiarito come poter applicare la legge: infatti mancherebbero le circolari del ministero dei trasporti e di quello dell’interno che avrebbero dato ulteriori delucidazioni su come dover applicare le nuove norme. Uno dei problemi principali scaturiti da questa mancanza è in che modo si devono considerare i 60 giorni entro i quali un automobilista è obbligato a cambiare targa straniera se residente in Italia, ovvero se farli appunto partire da subito o considerare la partenza dal 4 febbraio prossimo, visto che la norma è del 4 dicembre. Di conseguenza, tutte le numerose multe che stanno fioccando sugli automobilisti in difetto, potrebbero essere considerate nulle dai giudici di pace, e quindi i comuni potrebbero anche essere costretti a risarcire chi è stato multato.


Nel dettaglio, l’attuale aggiornamento di legge che punta a punire principalmente i “furbetti” della targa estera, funziona così: per chi risiede in Italia da oltre 60 giorni non potrà circolare con un veicolo targato all’estero, escludendo le vetture in leasing o a noleggio senza conducente, acquisiti da operatori in un altro stato UE che non abbia sedi nel nostro Paese. La condizione necessaria ed obbligatoria è un documento sottoscritto dall’intestatario e recante data certa dal quale risultino il titolo e la durata della disponibilità del veicolo. Se un residente in Italia circola con un veicolo immatricolato all’estero dopo il 60° giorno, senza le eccezioni suddette, dovrà corrispondere una sanzione da 712 euro e la vettura viene fermata. Inoltre, se entro i 180 giorni successivi, il veicolo non viene immatricolato in Italia o sia tornato all’estero, scatta la confisca della vettura. Nel caso invece che il veicolo sia a noleggio o in comodato, ma senza il documento, la sanzione è di 250 euro con fermo amministrativo, con l’obbligo di esibire il documento entro 30 giorni, altrimenti c’è un’ulteriore multa di 712 euro. In sostanza con il nuovo decreto, le uniche auto estere che potranno guidare i residenti italiani saranno solo quelle in leasing o a noleggio presso una società straniera che non ha sede e filiali in Italia.

La stretta sulle targa estera non è un tema nuovo in Italia: infatti durante la scorsa legislatura era già stato presentato un Disegno di legge affrontava questa problematica, e che prevedeva un periodo transitorio di sei mesi per studiare le criticità dell’operazione e correggerle man mano. L’attuale norma invece prevede l’applicazione immediata, senza procedure specifiche.

Le proteste tra i residenti in Italia stranieri è alta, ma la comunità rumena (la più grande nel nostro Paese) è quella che si sta mostrando maggiormente in rivolta contro gli effetti del nuovo Decreto sicurezza: infatti le tensioni hanno fatto in modo che la questione arrivasse addirittura oltre il confine italiano, dove l’ambasciatore della Romania ha deciso di chiedere un incontro con i ministeri responsabili di attuare le norme contro l’estero vestizione: Interno e Trasporti. Nel frattempo, a giorni dovrebbe essere emanata una circolare probabilmente congiunta tra i due ministeri, che stanno studiando i problemi applicativi emersi nei primi giorni. Inoltre la direzione generale della Motorizzazione sta emanando disposizioni operative transitorie, però ancora insufficienti a risolvere i problemi.

 

 

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