Aveva fatto il possibile, Matteo Salvini, per trasmettere l’immagine di un leader forte e ancora saldamente in testa al suo partito, graniticamente sostenuto dagli esponenti di una Lega più unita che mai. E invece, puntualissimi, ecco arrivare i primi segnali preoccupanti di crepature violente all’interno del Carroccio, dove i malumori tra i leghisti “duri e puri”, quelli del Nord Italia, e il Capitano sono sempre più evidenti. E rischiano di far male.
Due ex deputati, Gianluca Pini e Gianni Fava, hanno infatti scritto al commissario federale della Lega Nord Igor Iezzi per poter utilizzare il logo con il guerriero Alberto da Giussano. Iniziativa che va nella direzione intrapresa già da diversi esponenti della Lega, che contestano la scelta di Salvini di eliminare la parola Nord dal simbolo del Carroccio per trasformarlo definitivamente in una nuova formazione denominata “Lega Salvini Premier”. Spazzando via, così, una lunga tradizione cara alle Regioni per tradizione roccaforti del partito.
“Quello salviniano è un altro partito” è stata la spiegazione di Pini e Fava a sostegno dell’iniziativa. Un passaggio che, per quanto di poco conto in sé, non può che preoccupare ulteriormente un Salvini già tutt’altro che sereno. Perché la sua leadership è ormai più discussa che mai, rispetto a qualche mesa quando nessuno si azzardava anche soltanto a esprimere critiche. E perché le prossime Regionali possono, in questo senso, trasformarsi nel punto di non ritorno.
Se la tornata elettorale si trasformasse in un flop per i candidati leghisti, gli alleati di centrodestra alzerebbero sicuramente la voce. E all’interno della Lega, gli attacchi alla guida salviniana si moltiplicherebbero all’istante. Con Luca Zaia pronto a saltare sul carro e disarcionare il suo attuale conducente. Uno scenario che turba non poco i sonni di un Capitano alle prese anche con i guai giudiziari dei processi Gregoretti e Open Arms. E apparso, non a caso, particolarmente nervoso.
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