Il Covid torna a far paura con le sue varianti, specie la Delta, e in ospedale risalgono i ricoveri e riaprono le terapie intensive. I numeri però raccontano che in questi giorni finiscano in ospedale con superiorità schiacciante coloro che non si sono vaccinati, o che lo hanno fatto a metà in attesa della seconda dose. È così in tutta Italia, nord, centro e sud. Come scrive il Corriere, “sono sovrapponibili in termini di dettagli gli identikit di questi no-vax. Esiste uno «zoccolo duro» di contrari che continuano a rifiutare i preparati anti-Covid. Per un’ostilità di fondo, paura, mancanza di fiducia e il sospetto «che dietro ci siano interessi» cui non vogliono piegarsi. I vaccinologi li chiamano «esitanti». Ma qui c’è qualcosa di più dell’esitazione. Si intercetta un moto di chiusura impermeabile, fenomeno diffuso in molti Paesi”. (Continua a leggere dopo la foto)
Matteo Bassetti, capo infettivologo del San Martino, centro di riferimento della provincia di Genova, fa il diario degli ultimi giorni: “Dal primo maggio a oggi, abbiamo avuto 6 morti per Covid, 5 dei quali non immunizzati, il sesto aveva appena ricevuto la prima iniezione e probabilmente il giorno stesso si è infettato, il massimo della sfortuna”. I dati dell’Istituto Superiore di Sanità supportano il vissuto dei sanitari. Nel periodo tra 21 giugno e 4 luglio, sono stati ricoverati in ospedale 941 pazienti: 80 i completamente coperti da doppia dose, 89 quelli arrivati a metà percorso, gli altri non vaccinati. (Continua a leggere dopo la foto)
In terapia intensiva le differenze sono ancora più evidenti. Sempre nello stesso periodo di due settimane hanno avuto bisogno di queste cure 94 persone: 4 erano «attrezzate» al completo (e 3 avevano oltre 80 anni), 10 avevano fatto metà ciclo, gli altri tutti «scoperti». Occorre ricordarlo: l’efficacia dei composti anti Covid è di circa il 90%. Molto alta, ma non totale (qui leggi i dati aggiornati). (Continua a leggere dopo la foto)
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