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Capacità di leadership: 4 punti che un leader deve avere

Un imprenditore di successo ha a cuore la propria crescita personale oltre che la propria crescita professionale. Lui più di tutti sa quanto sia importante avere i nervi saldi in un periodo difficile. Il carisma e la disciplina sono qualità che giocano un ruolo determinante nel percorso imprenditoriale. Sono in tanti a saper dominare una barca in una bella giornata di sole, ben in pochi a saperla governare in un mare in tempesta.

Anche un singolo individuo si può buttare in un progetto imprenditoriale. L’obiettivo dell’imprenditore però rimane inalterato nei secoli. Quale? Rendersi inutile alla propria impresa. Quando si opera da soli si diventa il proprio limite più grande, ecco perché quando l’azienda cresce diventa necessario avvalersi di altri professionisti. La leadership è elemento necessario per poter dirigere l’azione altrui verso i risultati necessari al perdurare dell’azienda.

Un buon leader ha sempre fame di sapere per evitare di sbagliare. Per questo bisogna considerare alcune lezioni che ogni buon leader non deve sottovalutare per prendere buone decisioni e influenzare gli altri. Si identificano 4 punti che ogni imprenditore intenzionato a migliorarsi dovrebbe fare propri. Ecco una piccola check-list, una lista di quattro qualità e comportamenti che possono aiutare a essere un leader migliore.

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Empatia, non arroganza

Quando si lavora in un contesto aziendale è di enorme importanza la comprensione delle forze emotive che regolano l’ecosistema in cui si opera. Le performance di un’azienda non sono altro che il risultato di più menti che lavorano in maniera sinergica tra loro.

Un umile leader non crede che il successo sia inevitabile. “Esamina costantemente i suoi progressi, rivede e aggiorna i piani, alla luce di nuove situazioni e informazioni, riconosce che non ha tutte le risposte, sollecita il feedback, incoraggia i subordinati a prendere l’iniziativa e preferisce celebrare le conquiste altrui. Essere umili non indebolisce di certo l’autorità del leader, piuttosto che elogiare il proprio ego utilizzando il proprio potere per schiacciare gli altri.

Invece per ottenere un risultato migliore è necessario attingere alla forza interiore, dove autocontrollo e forza emotiva faranno del leader un buon capo. Detto questo, il leader fa gli interessi del sistema, non i suoi. Chi è nella stanza dei bottoni deve saper sentire, capire, interpretare, per poi guidare.

I leader sanno costruire e trasferire fiducia

Molto spesso non serve una grande idea per potersi buttare nel business. Sono tante le volte in cui, semplicemente imparando ad osservare, possiamo intravedere domande di mercato lasciate inascoltate. Talvolta il lavoro dell’imprenditore non è altro che saper offrire alle persone ciò che loro stesse richiedono. I capi intelligenti si evolvono continuamente assorbendo la saggezza degli altri, riconoscendo che non sanno tutto, i leader vanno oltre.

Cosa porta successo a un prodotto o un servizio? La qualità. E da dove arriva questa qualità? Dall’impegno di tanti. Non ci vuole molto per guadagnarsi la fiducia altrui, basta fare le cose che tu vuoi che facciano con te. Mantieni le promesse, sii sincero, educato. Le cose private mantienile private, non fare il fenomeno. Rispetta, presta attenzione. Servono impegno e visione a lungo termine.

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La pazienza è la virtù dei forti

Ogni buon capo pratica la pazienza. Saper comunicare e saper capire le persone è una delle caratteristiche e abilità fondamentali della leadership. Sono molti i casi di persone con poco contenuto ma molta comunicativa che riescono ad avere più attenzione di chi ha contenuti, ma non sa spiegarli.

Gandhi diceva: “Penso che un tempo essere leader significasse avere muscoli forti, ora significa avere buone relazioni con le persone”. Un leader guida, incoraggia, supporta, fa crescere, mostra soluzioni. Se chi comanda, grida, è un capo. Quella non è leadership. Un’ambiente sano è capace di comprendere e stimolare gli individui che lavorano al suo interno può portare a benefici inimmaginabili.

Consapevolezza di sé

Uno dei punti cardine è la comprensione dei propri limiti e delle proprie peculiarità, la valorizzazione del proprio vissuto anche a dispetto di traumi o momenti di crisi. un leader consapevole è colui che prima riflette e poi agisce. Cercare il proprio scopo più che raggiungere dei singoli obiettivi lavorativi, di mirare al raggiungimento dell’eccellenza in quello che fa piuttosto che conquistare meri tasselli, di appassionarsi piuttosto che semplicemente divertirsi.

Per essere leader consapevole, è necessario attraversare un percorso di tre anelli concentrici. Ogni anello rappresenta un diverso livello di consapevolezza: il livello del sé, il livello del proprio team di lavoro, e quello della comunità in cui si interagisce. 

Il leader per diventare consapevole deve dunque affrontare un viaggio alla scoperta di una accresciuta consapevolezza di sé e, successivamente, delle persone con cui lavora a stretto contatto e del proprio ambiente lavorativo. E sarà davvero leader consapevole solo quando sarà riuscito ad integrare i tre anelli. 

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