Ora l’addio di Mara Carfagna a Forza Italia è ufficiale. Già nei giorni scorsi il ministro per il Sud del dimissionario governo Draghi aveva fatto sapere di stare pensando seriamente di separarsi politicamente da Silvio Berlusconi dopo la spallata data a Draghi. Oggi, con una lettera inviata a La Stampa, la Carfagna conferma le sue intenzioni. Ma aggiunge anche critiche molto pesanti agli alleati sovranisti Matteo Salvini e Giorgia Meloni ai quali Forza Italia si sarebbe “sottomessa”.
“Oggi lascerò il gruppo parlamentare di Forza Italia e mi iscriverò al Gruppo Misto. – così inizia la lettera di Mara Carfagna a La Stampa – Lo lascerò con riconoscenza verso Silvio Berlusconi, che mi ha dato l’opportunità di entrare in politica e mi ha a lungo sostenuto nel mio impegno”. Dice di avere “stima per tanti colleghi che condividono il disagio di questo momento”. Ma conferma la decisione di mollare FI “per senso di responsabilità verso i cittadini e le imprese che dal 20 luglio si fanno, ci fanno, una domanda semplice: perché, insieme con M5S e Lega, FI ha staccato la spina al governo Draghi, mentre emergenze nazionali e internazionali mettono a dura prova le sicurezze dei cittadini e la resistenza delle democrazie occidentali?”.
“In questa legislatura, dal voto sull’elezione di Ursula von der Leyen alla battaglia su vaccini e green pass, Forza Italia era stata ben attenta a distinguersi da Matteo Salvini e Giorgia Meloni – ricorda Mara Carfagna – La revoca della fiducia al governo Draghi ha segnato una radicale inversione di marcia e una evidente sottomissione all’agenda della destra sovranista, che chiedeva di anticipare il voto per incassare subito una probabile vittoria. Le prime proposte elettorali su pensioni ed extra-deficit, nonché la grancassa dell’immigrazione che ricomincia a suonare, confermano una cifra demagogica che contraddice qualunque seria responsabilità di governo”, attacca il ministro.
“La scelta di far cadere il governo ha provocato gravi conseguenze: la destituzione del premier più ascoltato e prestigioso d’Europa, l’interruzione della messa in sicurezza del Paese, la fuga degli investitori, l’immagine dell’Italia che torna instabile e inaffidabile. – affonda ancora il colpo la Carfagna – Tutto questo di sicuro non risponde alle aspettative di un elettorato moderato, stanco di avventure, di fuochi d’artificio dialettici e di una visione delle grandi emergenze italiane fondata sulla propaganda anziché sul coraggio di affrontare i problemi e risolverli. Bisognerà cominciare a cucire un nuovo abito per l’Italia moderata, europeista, liberale, garantista, fedele al patto occidentale e alla parola data agli elettori”, conclude.
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