Anche Carlo Verdone non sa più che pesci prendere di fronte ai no vax. L’attore romano è ospite del programma di approfondimento politico Accordi&Disaccordi, in onda sul canale 9 nella serata del 15 dicembre. Verdone risponde alle domande di uno dei conduttori, Luca Sommi. In studio c’è anche l’altro conduttore, il giornalista del Fatto Quotidiano Andrea Scanzi. Collegata in video, infine, interviene anche Lilli Gruber.
L’espressione che nasce spontanea sul volto di Carlo Verdone non appena Sommi prova a chiedergli un parere sulla presenza dei no vax in tv, non lascia spazio ad interpretazioni. L’attore si mostra sconsolato da quanto è costretto ad ascoltare ogni giorno. E, a questo proposito, racconta anche un episodio emblematico, e divertente, della discussione avuta con un tassista romano no vax.
Il conduttore domanda al suo ospite “cosa pensi dei no vax in televisione. Non intendo quelli che hanno paura del vaccino perché la paura è legittima. Ma quelli che ideologicamente sono contrari e, come diceva Lilli Gruber, non hanno i titoli per competere con un professore che ha studiato tutta la vita. Tu da che parte stai?”. Carlo Verdone sembra riuscire a trovare a fatica le parole giuste per esprimere esattamente ciò che pensa. “Trovo molte difficoltà a parlare con una persona contro il vaccino, un no vax. Ci ho provato qualche volta, ma è una battaglia persa”, dichiara.
“Con un no vax è complicato parlarci. Io ho parlato l’altro giorno con un tassinaro (tassista in romanesco, ndr). Venti minuti, ho tentato in qualche modo di (convincerlo)”, racconta Carlo Verdone. “Terrorizzato dal vaccino o ideologizzato contro il vaccino?”, chiosa Sommi. “No, ideologizzato. – replica deciso l’attore – Però quando lui mi ha risposto di no perché ci mettono il 5G dentro, a quel punto ho detto basta, mi sono cascate le braccia. Tanto non li smuovi. Quindi è inutile iniziare un dibattito. È complicato”, conclude.
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