Arrivano dagli Stati Uniti notizie decisamente clamorose sulla carne coltivata, considerata da molti come la nuova frontiera dell’alimentazione. Si tratta di un prodotto ottenuto a partire da cellule animali coltivate in laboratorio. Negli ultimi quindici giorni, due Stati americani, Alabama e Florida, hanno vietato sia la produzione che la vendita della carne coltivata sul loro territorio.
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La decisione dei governatori Usa
In Alabama, il governatore Kay Ivey, con un decreto datato 7 maggio, ha imposto un divieto assoluto sulla distribuzione e commercializzazione di questo alimento. Chiunque violi il divieto rischia una pena fino a tre mesi di reclusione e una multa di 500 dollari. Un provvedimento simile è stato adottato dal governatore della Florida, Ron DeSantis.
Con questa decisione, circa 28 milioni di americani non potranno più consumare carne coltivata. Attualmente, solo due aziende negli Stati Uniti hanno ottenuto l’autorizzazione a vendere questo prodotto, che tuttavia è ormai introvabile nei ristoranti del Paese. Le aziende produttrici di carne coltivata si sono opposte fermamente a questi provvedimenti, accusando la politica di voler reprimere una tecnologia che, a loro avviso, permetterebbe la produzione di carne a basso impatto ambientale e senza crudeltà sugli animali.
Le aziende sostengono inoltre che non spetti ai governi dei singoli Stati decidere cosa i consumatori possano mangiare. In Alabama, la nuova legge è stata fortemente sostenuta da Freedom Health Alabama, un’organizzazione nota per le sue campagne contrarie ai vaccini a mRNA e all’uso delle mascherine. Questa mossa ha suscitato molte discussioni, evidenziando il contrasto tra innovazione tecnologica e regolamentazione statale. Resta da vedere come evolverà la situazione e quali saranno le prossime mosse delle aziende produttrici di carne coltivata in risposta a questi divieti.