Ogni distributore di carburante d’Italia dovrà esporre al mattino il prezzo medio della benzina e degli altri tipi di carburante, ad esempio il diesel. E’ la misura di trasparenza che il Consiglio dei ministri ha varato stasera per contrastare le speculazioni sul caro-carburanti. In questo modo, il consumatore vedrà la differenza tra il prezzo medio e quello adottato dal singolo benzinaio. E verrebbe frenata la presunta dinamica speculativa che l’esecutivo ritiene essere alla base dell’aumento dei prezzi.
Il governo Meloni prova così a mettere una pezza all’aumento dei carburanti, anche se non è affatto detto che questa misura porti risultati concreti. Intanto, durante il Consiglio dei ministri di ieri non sono mancati momenti di discussione e tensione. “Con la legge di bilancio abbiamo deciso di reintrodurre le accise. – ha sottolineato con forza la Meloni di fronte ai suoi ministri – E con quelle risorse abbiamo aiutato le fasce più deboli. Rivendico la scelta. Credo che nessuno di voi la voglia rinnegare, vero?”.
“Andiamo avanti con quanto deciso, i rialzi sono frutto di una dinamica speculativa. – questa la convinzione del premier – Io intendo frenarla. E poi ho letto cose non vere. Dobbiamo portare avanti una comunicazione corretta con i cittadini, mi dovete aiutare a farlo. Spiegare come si compone il prezzo dei carburanti, chiarire che il prezzo è comunque inferiore a quello della primavera 2022 e che c’è chi prova ad approfittarsene con la speculazione. Sono i cittadini che potranno decidere di non servirsi da chi evidentemente specula”, ha poi concluso.
“Dobbiamo fare i conti con la realtà. – ha poi aggiunto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti – E la realtà ci dice che la misura costa molto, circa un miliardo al mese”. Per Giorgetti il governo ha fatto bene a fare questa scelta, “quella di sostenere in manovra le fasce più deboli con i risparmi derivati dalla reintroduzione delle accise”. Anche i ministri Antonio Tajani, Gilberto Pichetto Fratin, Paolo Zangrillo, Maria Elisabetta Alberti Casellati e Anna Maria Bernini si sono detti compatti “su questa posizione”. Respinte così le pressioni di Matteo Salvini e Silvio Berlusconi che si era detto convinto del fatto che “benzina, caselli autostradali e bollette fanno inc… la gente e noi non possiamo permettercelo”.
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