Un lungo applauso da parte della commissione Libertà Civili, giustizia e affari interni (Libe) del Parlamento europeo, malgrado le sue parole dure nei confronti dell’Europa. Così è stata salutata Carola Rackete, che ha parlato a Bruxelles e ricordato che in quei lunghi giorni in cui lo scontro con Matteo Salvini era totale “sono stata lasciata sola”. Un affondo con un bersaglio preciso, quell’Unione che dovrebbe essere “culla dei diritti” e che è rimasta a guardare: “Una vergogna”.
“Il caso della Sea Watch ancora una volta ha fatto notare che gli Stati membri non sono disposti ad affrontare i tempi moderni – ha detto l’ex capitana della Sea Watch 3 – non sono disposti a ridistribuire una nave con 53 persone. Come se a bordo ci fosse la peste invece che persone esauste. Con il decreto sicurezza venivo considerata una minaccia all’ordine pubblico. Ho ricevuto una serie di attenzioni solo dopo essere entrata in porto” ha poi aggiunto, ricordando quando ha forzato il blocco imposto dal Governo italiano.
“Dove eravate quando abbiamo chiesto aiuto attraverso tutti i canali diplomatici e ufficiali? Unica risposta ricevuta era stata quella di Tripoli. Ho dovuto entrare nel porto di Lampedusa non come atto di provocazione, ma per motivi di esigenza”. L’audizione è stata calendarizzata durante la Giornata del migrante. “Provo tristezza in questo anniversario in cui si ricorda la perdita di oltre 300 vite umane nel Mediterraneo centrale – ha sottolineato Carola – perché l’Unione europea ricorre sempre più all’esternalizzazione dei salvataggi con deleghe a Paesi in guerra come la Libia, violando le leggi internazionali”.
Poi l’applauso degli eurodeputati al termine del suo intervento. “Questo applauso finale molto lungo è simbolo del nostro apprezzamento degli sforzi che lei ha svolto. Si è impegnata personalmente in modo incredibile e per questo la ringraziamo” ha commentato il presidente della commissione, Juan Fernando Lopez Aguilar.
Pronta la reazione di Salvini: “Non mi sognerei mai di applaudire una comandante che, dopo aver aspettato deliberatamente 15 giorni al largo di Lampedusa per scaricare a tutti i costi degli immigrati in Italia, ha addirittura speronato una motovedetta della Guardia di Finanza mettendo a rischio la vita delle donne e degli uomini in divisa. Provo pena, imbarazzo e vergogna per chi ha applaudito Carola Rackete a Bruxelles, è un’offesa all’Italia”.
Di Maio, che gaffe! Il ministro degli esteri confonde Pompeo con Ross. Imbarazzo totale