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Cartelle esattoriali, il Governo approva le nuove regole: tutto quello che c’è da sapere

Piani di rateizzazione più lunghi per le cartelle esattoriali. Si parte dalle attuali 72 fino a un massimo di 120 rate mensili, per saldare i debiti con il fisco. È quanto si legge nella bozza del decreto legislativo per il riordino della riscossione atteso in Consiglio dei ministri.
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Documentare le situazioni di obiettiva difficoltà

La possibilità di aumentare il numero di rate riguarda ovviamente chi “documenta la temporanea situazione di obiettiva difficoltà“. Le modalità per dimostrarlo dipendono dal pagamento di somme superiori o inferiori a 12 mila euro.
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Per chi invece si limita solo a dichiarare di essere in temporanea obiettiva difficoltà e deve fino a 120 mila euro, le rate aumentano progressivamente ogni biennio fino ad arrivare ad un massimo di 108 rate mensili dal 2029.

I tempi per le nuove norme

Le nuove norme scattano dal 2025. Alle richieste di rateizzazione presentate fino al 31 dicembre 2024 si applicano ancora le attuali disposizioni. Sempre dal 2025 le cartelle non riscosse entro cinque anni saranno cancellate automaticamente. La bozza del decreto legislativo per il ricordino della riscossione introduce il “discarico automatico” per le quote affidate all’Agenzia delle entrate-riscossione “non riscosse entro il 31 dicembre per quinto anno successivo”.

L’Agenzia può anche procedere al “discarico anticipato” per le quote affidate dal 2025 per cui abbia rilevato “la chiusura del fallimento o della liquidazione giudiziale” o “l’assenza di beni del debitore suscettibili di poter essere aggrediti”.

Il discarico automatico dopo 5 anni

Dal 2025 le cartelle non riscosse entro 5 anni saranno cancellate automaticamente. La bozza del decreto legislativo per il ricordino della riscossione atteso oggi in Cdm introduce infatti il “discarico automatico” per le quote affidate all’Agenzia delle entrate-riscossione “non riscosse entro il 31 dicembre per quinto anno successivo”. L’Agenzia può anche procedere al “discarico anticipato” per le quote affidate dal 2025 per cui abbia rilevato “la chiusura del fallimento o della liquidazione giudiziale” o “l’assenza di beni del debitore suscettibili di poter essere aggrediti”.

Si formerà una commissione ad hoc per trovare le soluzioni per ridurre il magazzino delle cartelle non riscosse. Lo prevede la bozza del decreto legislativo per il riordino della riscossione atteso oggi in Cdm. La commissione, si legge nella bozza del decreto: “procede all’analisi del magazzino”. E successivamente relaziona al ministro dell’Economia “proponendogli le possibili soluzioni, da attuare con successivi provvedimenti legislativi, per conseguire il discarico di tutto o parte” del magazzino. Entro il 31 dicembre 2025 per i carichi affidati dal 2000 al 2010, il 31 dicembre 2027 per quelli affidati dal 2011 al 2017 e il 31 dicembre 2031 per quelli dal 2028 al 2024.

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