Ha trascorso quasi due mesi di lockdown nella sua auto, una vecchia Mercedes gialla parcheggiata a due passi dal bar, perché in attesa di una casa popolare dal comune. E’ la storia di Giacomo Vincenzi di Lonato, 67 anni, da tutti conosciuto come Nino: “Avevo fatto domanda, pagato i bolli e tutto quanto – ha raccontato l’uomo al quotidiano Bresciaoggi– e il Comune mi ha detto che era tutto a posto”. Ma poi è arrivata l’amara notizia: “Finché un giorno l’assistente sociale mi ha chiamato per dirmi che era bloccato tutto, che c’era da aspettare e da rifare un’altra domanda”. Intanto grazie alla segnalazione degli amici del Bar Sport e all’impegno del sindaco Roberto Tardani, Giacomo ha trovato un alloggio temporaneo alla Comunità Villaregia dei Padri Salvatoriani. Ma è ancora senza una vera abitazione, perché le assegnazioni di case popolari sono bloccate ormai da anni a livello regionale e centinaia di persone nel basso Garda, non solo lui, sono in attesa di un tetto che non c’è, e non arriva.
Le criticità di Roma le ritroviamo simili (in forma più o meno acuta) anche nelle altre grandi città metropolitane di Milano, Napoli e Torino. Roma, in questo accomunata alle altre grandi città d’arte, ha subito un processo di gentrificazione negli anni ’80 e ’90 e di desertificazione a causa della destinazione degli immobili ai fini turistici, dagli anni 2000 in poi. Il continuo aumento del prezzo delle abitazioni e degli affitti ha determinato una fuga forzata di centinaia di migliaia di persone verso le periferie e verso i paesi della cintura metropolitana.Ti potrebbe interessare anche: Rifiuti, bambino di 7 anni pulisce la spiaggia dalla spazzatura: “Era troppo sporca”