La direttiva europea sulle performance energetiche degli edifici (Epbd), meglio conosciuta come «direttiva case green», è stata adottata. Il via libera definitivo al provvedimento è arrivato oggi all’Ecofin, il vertice dei ministri dell’Economia e delle Finanze che si è tenuto a Lussemburgo.
Leggi anche: Scuole aperte anche d’estate: la notizia è appena arrivata
Secondo le nuove norme, entro il 2030 tutti i nuovi edifici dovranno essere a emissioni zero ed entro il 2050 il patrimonio edilizio dell’Ue dovrà essere trasformato in edifici a emissioni zero. Per gli edifici non residenziali, la direttiva introduce standard minimi di rendimento energetico. Secondo le nuove norme, poi, nel 2030 tutti gli edifici non residenziali dovranno essere al di sopra del 16 per cento degli edifici con prestazioni peggiori e nel 2033 al di sopra del 26 per cento degli edifici con prestazioni peggiori in termini di rendimento energetico.
L’altro grande tema riguarda l’abbandono dei combustibili fossili, a partire dalle caldaie a gas metano, nelle abitazioni. La data entro la quale arrivare al bando completo è stata spostata in avanti, al 2040; il termine precedente era il 2035. Non solo. Se gli incentivi fiscali per questi apparecchi saranno cancellati a partire dal 2025, è stato esplicitamente stabilito che sarà possibile dare incentivi ai sistemi di riscaldamento ibridi, come quelli che combinano caldaie e pompe di calore.
“Abbiamo votato contro la direttiva green, si è purtroppo concluso l’iter. La posizione italiana è nota. Il tema è chi paga, visto che abbiamo delle esperienze in Italia abbastanza chiare in proposito”, ha dichiarato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, in un punto stampa a margine dell’Ecofin a Lussemburgo. Considerazioni sacrosante, visto che – secondo alcune recenti stime – l’adeguamento green costerà fino a 55mila euro a famiglia.
Leggi anche: Banca Sella, ripristinati i servizi online dopo 4 giorni di disagi: la spiegazione della banca