A parole Matteo Salvini si dice tranquillo della sua posizione sul caso della nave Gregoretti. Nella realtà, però, l’idea di guai giudiziari all’orizzonte in un momento particolarmente delicato per la sua carriera politica lo spaventa, e parecchio. E così la nuova linea difensiva preparata dal leader della Lega prevede, di fatto, uno scarico di responsabilità nei confronti di Giuseppe Conte e Luigi Di Maio, a suo dire altrettanto responsabili dell’accaduto. La memoria depositata alla giunta per le autorizzazioni a procedere del Senato ribadisce infatti innanzitutto il suo “agire per il Paese”. E poi sottolinea come ogni decisione sia stata “presa in maniera collegiale”.
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Sono stati citati il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede che aveva confermato “il dialogo tra i ministeri delle Infrastrutture, dell’Interno edella Difesa” e Luigi Di Maio, che aveva detto: “Per me l’Italia non può sopportare nuovi arrivi di migranti, devono andare in Europa”. Ma anche i contatti con Palazzo Chigi che in una nota inviata ai giudici l’11 ottobre aveva invece scritto: “Nella riunione del Consiglio dei ministri del 31 luglio scorso la questione non figura all’ordine del giorno e non è stata oggetto di trattazione nell’ambito delle questioni ‘varie ed eventuali’ né in altri successivi”.
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