Nervi a fior di pelle durante l’ultima puntata di Otto e mezzo. La causa di tanta agitazione è l’elezione di Ignazio La Russa alla presidenza del Senato. La conduttrice Lilli Gruber si mostra quasi scandalizzata dal gesto del ‘fascista’ La Russa che regala un mazzo di fiori a Liliana Segre, ebrea scampata ai lager nazisti. Ma anche il suo ospite, Pier Luigi Bersani, ci va giù pesante lanciando gravi accuse contro i senatori che lo hanno votato.
“Oggi c’è stato un lampo di luce stupendo col meraviglioso discorso di Liliana Segre. – apre così il suo intervento Bersani a Otto e mezzo – Dopodiché, è stata una giornata amara, credo per tutti, perché la destra per le più alte cariche dello Stato ha scelto un criterio identitario e arroccato. La maggioranza si è già spaccata, mentre un pezzo della minoranza, che già non può più dirsi opposizione, è andata in soccorso. Quindi, una falsa partenza nell’insieme”, sottolinea l’ex segretario del Pd.
Poi, parlando dei franchi tiratori al contrario provenienti dall’opposizione, si mette a citare Victor Hugo. “C’è gente che sarebbe disposta a pagare per potersi vendere. Altrimenti non sarebbe protagonista. – punta il dito Bersani – È partita da qualche lato la solita manovrina per mettere insieme 14-15 senatori. Tra l’altro, La Russa da 20 anni è lì, quindi avrà trovato di suo qualche amico. Il messaggio di questa manovra è: cara maggioranza, stai tranquilla, perché se vi capita qualche incidente, tipo che Berlusconi fa troppe bizze, ci siamo qui noi”.
“Questo è il senso. E siccome Berlusconi è parte in causa, credo che abbia qualche informazione di prima mano. – questo il sospetto di Bersani – Berlusconi ha dato un nome: Renzi. Non credo che Calenda abbia votato La Russa. Insomma, è venuta fuori questa manovrina qui. Sono quelle robe molto italiche che ci ritroviamo tutte le volte. Oggi sappiamo che c’è un’opposizione e c’è una minoranza che all’occorrenza è pronta a dare una mano. In cambio di cosa? Di un ruolo, di una funzione”, conclude.
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