Alla fine i bambini di Lodi hanno avuto la loro rivincita. Il tribunale civile di Milano ha infatti condannato il Comune, accogliendo il ricordo di Asgi e Naga, due associazioni che difendono le famiglie straniere escluse dai servizi di autobus, mensa e principali servizi scolastici. Il regolamento discrimina, si legge nella sentenza, e va quindi modificato. La decisione è stata presa dal giudice Nicola di Plotti, che ha puntato il dito contro le regole volute dalla giunta guidata dalla leghista Sara Casanova.
Ai genitori poveri di alunni immigrati, secondo le norme, veniva richiesto, per ottenere tariffe agevolate, di produrre certificazioni catastali dei Paesi d’origine. Molte di loro provengono però da zone sconvolte dalla guerra, dove catasto è una parola che non ha alcun significato. E così 122 bambini provenienti da tutto il mondo si erano ritrovati tagliati fuori dalla mensa e costretti a fare lunghi percorsi a piedi ogni giorno per arrivare a scuola, non avendo accesso al bus.
Una vicenda diventata simbolo di un’Italia che, quando mostra il lato peggiore di sé su tematiche così delicate, fa davvero paura. Il Comune è stato condannato anche al pagamento di 5mila euro di spese processuali. Quando la notizia si è diffusa, come riporta la Repubblica, una folla si è radunata fuori dalla sede del consiglio comunale organizzando una piccola festa a base di vino e panettone.
Una sentenza che però non ha cambiato le posizioni sul tema della Lega. Il deputato Paolo Grimoldi ha commentato così la decisione del giudice: “Restiamo della nostra idea. Perché dobbiamo regalare la mensa gratuita a chi magari in patria è proprietario di immobili?”.
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